Ignoranza da Sud - parte 3° - Elezioni politiche

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
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415
Dopo le due precedenti saghe della mia indagine sulla questione meridionale aggiungo a pochi giorni dalle elezioni politiche il 3° atto. Rammento che non vuole essere il mio un disprezzo verso la mia terra ma un mero spunto di riflessioni.

Pochi giorni al voto
In uno dei passi più significativi per i cristiani, la Bibbia riporta una delle frasi più forti dette da Gesù Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno.
Non vorrei essere blasfemo ma la sensazione alle porte di queste ennesime elezioni è la medesima, tolta la materialità delle nostre scelte.
In quei concitati giorni del 13-14 aprile del corrente anno, milioni di italiani saranno chiamati al voto nonchè a spendere la propria fetta di sovranità il democratico strumento del voto.
Ci penso spesso : ma quanti italiani hanno una cultura democratica?
Quanti riconoscono il loro diritto di voto e quanti lo vivono con coscienza e con rispetto?
I dubbi aumentano.
La gente continua a vivere oltre che in uno stato di comprensibile disagio emotivo (dato dall' incertezza sul futuro) anche in uno stato di snaturata dipendenza nei confronti dello Stato.
La parola che ritengo più rappresentativa della gente del Sud è assistenzialista.
Il popolo del Meridione vuole uno Stato che dia...lavoro, casa, servizi, benessere, divertimento, felicità e ....qualche anziano rivendicherebbe addirittura la virilità di un tempo.
Nessuno come disse Kennedy si preoccupa di cosa è in grado di fare per il proprio paese e quindi per la collettività, non riconosce in altre parole una visione attiva e quindi diversa da quella dell'avido mangione.
Il mio timore più grande viene dalla fascia degli anziani .
Gli anziani, sempre al Sud, vivono pensando sempre a due cose per nulla conseguenziali : la pensione e la morte.
Dove passa la paura della morte c'è la voglia di una pensione più alta (poco importa se e come ha contribuito quando era lavoratore). Quando c'è la paura della morte, chi vuole che se ne freghi della pensione.
Molti anziani barrano il loro voto non per coscienza ma per intercessione dello spirito santo o dell'amico dell'amico del figlio che gli ha suggerito che se votano quello il loro mondo cambierà, Vota quel partito, ti aumenterà la pensione e gli ultimi anni te li farai in una pensione spesata dallo stato con una massaggiatrice al tuo servizio. Assurdo.
L' altra fascia degli elettori è composta dai giovani.
Alcuni sono attivisti politici....attivisti ma senza idee, quelli che si f
 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
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Dopo le due precedenti saghe della mia indagine sulla questione meridionale aggiungo a pochi giorni dalle elezioni politiche il 3° atto. Rammento che non vuole essere il mio un disprezzo verso la mia terra ma un mero spunto di riflessioni.

Pochi giorni al voto
In uno dei passi più significativi per i cristiani, la Bibbia riporta una delle frasi più forti dette da Gesù Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno.
Non vorrei essere blasfemo ma la sensazione alle porte di queste ennesime elezioni è la medesima, tolta la materialità delle nostre scelte.
In quei concitati giorni del 13-14 aprile del corrente anno, milioni di italiani saranno chiamati al voto nonchè a spendere la propria fetta di sovranità il democratico strumento del voto.
Ci penso spesso : ma quanti italiani hanno una cultura democratica?
Quanti riconoscono il loro diritto di voto e quanti lo vivono con coscienza e con rispetto?
I dubbi aumentano.
La gente continua a vivere oltre che in uno stato di comprensibile disagio emotivo (dato dall' incertezza sul futuro) anche in uno stato di snaturata dipendenza nei confronti dello Stato.
La parola che ritengo più rappresentativa della gente del Sud è assistenzialista.
Il popolo del Meridione vuole uno Stato che dia...lavoro, casa, servizi, benessere, divertimento, felicità e ....qualche anziano rivendicherebbe addirittura la virilità di un tempo.
Nessuno come disse Kennedy si preoccupa di cosa è in grado di fare per il proprio paese e quindi per la collettività, non riconosce in altre parole una visione attiva e quindi diversa da quella dell'avido mangione.
Il mio timore più grande viene dalla fascia degli anziani .
Gli anziani, sempre al Sud, vivono pensando sempre a due cose per nulla conseguenziali : la pensione e la morte.
Dove passa la paura della morte c'è la voglia di una pensione più alta (poco importa se e come ha contribuito quando era lavoratore). Quando c'è la paura della morte, chi vuole che se ne freghi della pensione.
Molti anziani barrano il loro voto non per coscienza ma per intercessione dello spirito santo o dell'amico dell'amico del figlio che gli ha suggerito che se votano quello il loro mondo cambierà, Vota quel partito, ti aumenterà la pensione e gli ultimi anni te li farai in una pensione spesata dallo stato con una massaggiatrice al tuo servizio. Assurdo.
L' altra fascia degli elettori è composta dai giovani.
Alcuni sono attivisti politici....attivisti ma senza idee, quelli che si f
 

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Utente
8 Settembre 2007
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Dopo le due precedenti saghe della mia indagine sulla questione meridionale aggiungo a pochi giorni dalle elezioni politiche il 3° atto. Rammento che non vuole essere il mio un disprezzo verso la mia terra ma un mero spunto di riflessioni.

Pochi giorni al voto
In uno dei passi più significativi per i cristiani, la Bibbia riporta una delle frasi più forti dette da Gesù Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno.
Non vorrei essere blasfemo ma la sensazione alle porte di queste ennesime elezioni è la medesima, tolta la materialità delle nostre scelte.
In quei concitati giorni del 13-14 aprile del corrente anno, milioni di italiani saranno chiamati al voto nonchè a spendere la propria fetta di sovranità il democratico strumento del voto.
Ci penso spesso : ma quanti italiani hanno una cultura democratica?
Quanti riconoscono il loro diritto di voto e quanti lo vivono con coscienza e con rispetto?
I dubbi aumentano.
La gente continua a vivere oltre che in uno stato di comprensibile disagio emotivo (dato dall' incertezza sul futuro) anche in uno stato di snaturata dipendenza nei confronti dello Stato.
La parola che ritengo più rappresentativa della gente del Sud è assistenzialista.
Il popolo del Meridione vuole uno Stato che dia...lavoro, casa, servizi, benessere, divertimento, felicità e ....qualche anziano rivendicherebbe addirittura la virilità di un tempo.
Nessuno come disse Kennedy si preoccupa di cosa è in grado di fare per il proprio paese e quindi per la collettività, non riconosce in altre parole una visione attiva e quindi diversa da quella dell'avido mangione.
Il mio timore più grande viene dalla fascia degli anziani .
Gli anziani, sempre al Sud, vivono pensando sempre a due cose per nulla conseguenziali : la pensione e la morte.
Dove passa la paura della morte c'è la voglia di una pensione più alta (poco importa se e come ha contribuito quando era lavoratore). Quando c'è la paura della morte, chi vuole che se ne freghi della pensione.
Molti anziani barrano il loro voto non per coscienza ma per intercessione dello spirito santo o dell'amico dell'amico del figlio che gli ha suggerito che se votano quello il loro mondo cambierà, Vota quel partito, ti aumenterà la pensione e gli ultimi anni te li farai in una pensione spesata dallo stato con una massaggiatrice al tuo servizio. Assurdo.
L' altra fascia degli elettori è composta dai giovani.
Alcuni sono attivisti politici....attivisti ma senza idee, quelli che si f
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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2,015
La questione è culturale e dice rispetto all'istinto primario di sopravvivenza. Dall'uomo primitivo all'uomo moderno tutto qto si fa, si fa cercando innanzitutto la sicurezza. Prima l'uomo lottava in gruppo per sopravvivere alle vicissitudini della natura che lo sfidava. Dopo, l'uomo ha scoperto la selezione naturale e ha dimenticato la solidarietà, cercando la sicurezza attraverso la lotta di classe, la proprietà privata e le azioni di conquista bellica. L'uomo ha creato lo Stato come una sorta di dio pubblico: i re, faraoni, imperatori erano rappresentanti locali di dio ed il popolo come pecore davanti del pastore s'inchinava davanti dello Stato come il grande e giusto padre che tutto provede (chi si ricorda della assurda Repubblica romana, ovviamente sa che chiunque osassi sfidare il Senato che serviva ad una minoranza in difesa della maggioranza, veniva barbaramente ucciso e che lo Stato come istituizione civile ha sempre servito a pochi). Cosí, qdo guardi la gente semplice e a volte anche ignorante (nel senso di ignorare, non conoscere)del Sud o di qualsiasi regione del mondo(alla fine tutto il mondo è paese), ricordati che sono frutti di una lunga catena culturale. E rompere colla tradizione e con l'usanza è una delle lotte piú difficile che l'essere umano possa svolgere nel processo evolutivo. Perché restare zitto ed attendere à molto piú comodo di muoversi.