JulienSorel ha scritto:
Mi chiedo se sia possibile che l'applicazione topica riduca la quota di farmaco che giunge al sistema nervoso centrale, massimizzando la quota che arriva a livello follicolare. Personalmente ho sempre pensato che sia in primo luogo la quantità che giunge nel circolo arterioso cerebrale e che passa la barriera emato-encefalica quella che sia maggiormente responsabile degli eventuali effetti collaterali.
Preso per bocca il farmaco deve essere assorbito a livello gastroenterico, dal plesso venoso spancnico passa poi per il fegato attraverso il circolo venoso portale e giunge infine (attraverso il passaggio per il cuore destro, la piccola circolazione e il cuore sinistro) nella circolazione sistemica: dell'attivo che giunge nella circolazione sistemica solo una quota parcellare arriva fino al circolo carotideo esterno (per intenderci l'arteria che perfonde la cute della testa), mentre gran parte sortisce effetti (indesiderati) in altri tessuti (tra cui la prostata, il cervello ecc..).
Qui invece accadrebbe l'opposto: il farmaco giungerebbe fin da subito nel luogo dove serve, l'epidermide, verrebbe in parte metabolizzato dalle reduttasi periferiche a livello dermo-epidermico, e la risultante quota, presa la via del sangue refluo della giugulare esterna, giunta al cuore destro, alla piccola circolazione polmonare e al cuore sinistro - finirebbe col ricircolare nella circolazione sistemica arteriosa: di questo una parte raggiungerebbe una seconda volta i follicoli, mentre un'altra finirebbe con l'essere estesamente metabolizzata a livello epatico e a livello delle altre reduttasi periferiche. In pratica la dose che arriverebbe a alterare gli equilibri endocrini laddove il farmaco è indesiderato (circolo arterioso cerebrale) sarebbe minore (anche se quantificare quanto richiederebbe metodi indaginosi, con quote di farmaco marcati con isotopi)
SI tratta di speculazioni ovviamente.
quoto, argomento interessante..