Secondo una ricerca comparsa sulla rivista specializzata Dermatologica Sinica, le persone che perdono i capelli precocemente, intorno ai 30 anni, presentano una conta degli sxxxxatozoi minore in media del 20%, con picchi che raggiungono anche il 60%
Per molti uomini, perdere i capelli è una vera e propria condanna: non si riesce sempre ad accettare che il tempo che passa possa portarsi via qualcosa di noi.
Nonostante questo possa sicuramente rappresentare il pensiero comune riguardo la calvizie, uno studio recente pubblicato sulla rivista specializzata Dermatologica Sinica ha ribaltato la prospettiva a riguardo. Secondo i ricercatori che hanno condotto la sperimentazione, infatti, la conta degli sxxxxatozoi per coloro i quali hanno perso precocemente i capelli, vale a dire circa a 30 anni di età, era nettamente inferiore alla media, fino ad una percentuale che poteva raggiungere il 60% in meno, cosa che renderebbe le persone calve meno fertili. L'analisi dunque suggerisce che i fattori associati alla perdita dei capelli, come per esempio i cambiamenti ormonali, potrebbero ripercuotersi in maniera negativa anche sulla qualità del seme. D'altronde, la forma di calvizie più comune nell'uomo, con circa il 70% della casistica totale, è denominata alopecia androgenetica, ed è correlata al ruolo di un particolare enzima nell'organismo, che trasforma il testosterone in diidrotestosterone.
Per giungere a questa conclusione, gli scienziati hanno condotto una sperimentazione su volontari di circa 31 anni, dividendoli in due categorie: la prima presentava una perdita di capelli al più leggera, la seconda che al contrario andava dal moderato al severo. La conta degli sxxxxatozoi per questi ultimi risultava in media inferiore del 20%, con picchi che raggiungevano anche il 60%. Dunque, sebbene l'opinione comune tenda ad identificare la causa della calvizie precoce con un eccesso di testosterone, e dunque a considerare gli uomini pelati come maggiormente virili, secondo lo studio in questione questi ultimi sarebbero anche meno fertili delle persone che conservano i capelli almeno fino ai 50 anni, quando cioè l'alopecia androgenetica arriva a colpire circa il 50% della popolazione maschile.
per citare la fonte:
http://salute.ilgiornale.it/news/22969/capelli-uomini-comune--/1.html
qui pero' non dice se questi individui assumevano antidht e estrogeni e antiandrogeni o altro,o se ne hanno fatto uso in passato,non dice nemmeno se questi sono fumatori,o altri dati che potrebbero incidere nell' abbassamento della fertilita'.
secondo voi e' vero?ditemi la vostra...
Per molti uomini, perdere i capelli è una vera e propria condanna: non si riesce sempre ad accettare che il tempo che passa possa portarsi via qualcosa di noi.
Nonostante questo possa sicuramente rappresentare il pensiero comune riguardo la calvizie, uno studio recente pubblicato sulla rivista specializzata Dermatologica Sinica ha ribaltato la prospettiva a riguardo. Secondo i ricercatori che hanno condotto la sperimentazione, infatti, la conta degli sxxxxatozoi per coloro i quali hanno perso precocemente i capelli, vale a dire circa a 30 anni di età, era nettamente inferiore alla media, fino ad una percentuale che poteva raggiungere il 60% in meno, cosa che renderebbe le persone calve meno fertili. L'analisi dunque suggerisce che i fattori associati alla perdita dei capelli, come per esempio i cambiamenti ormonali, potrebbero ripercuotersi in maniera negativa anche sulla qualità del seme. D'altronde, la forma di calvizie più comune nell'uomo, con circa il 70% della casistica totale, è denominata alopecia androgenetica, ed è correlata al ruolo di un particolare enzima nell'organismo, che trasforma il testosterone in diidrotestosterone.
Per giungere a questa conclusione, gli scienziati hanno condotto una sperimentazione su volontari di circa 31 anni, dividendoli in due categorie: la prima presentava una perdita di capelli al più leggera, la seconda che al contrario andava dal moderato al severo. La conta degli sxxxxatozoi per questi ultimi risultava in media inferiore del 20%, con picchi che raggiungevano anche il 60%. Dunque, sebbene l'opinione comune tenda ad identificare la causa della calvizie precoce con un eccesso di testosterone, e dunque a considerare gli uomini pelati come maggiormente virili, secondo lo studio in questione questi ultimi sarebbero anche meno fertili delle persone che conservano i capelli almeno fino ai 50 anni, quando cioè l'alopecia androgenetica arriva a colpire circa il 50% della popolazione maschile.
per citare la fonte:
http://salute.ilgiornale.it/news/22969/capelli-uomini-comune--/1.html
qui pero' non dice se questi individui assumevano antidht e estrogeni e antiandrogeni o altro,o se ne hanno fatto uso in passato,non dice nemmeno se questi sono fumatori,o altri dati che potrebbero incidere nell' abbassamento della fertilita'.
secondo voi e' vero?ditemi la vostra...