gli integratori uccidono!

ikki

Utente
10 Luglio 2010
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Volevo sapere cosa ne pensava Marlin di questo articolo

http://www.corriere.it/salute/08_aprile_16/integratori_vitaminici_b657802c-0b9c-11dd-98e1-00144f486ba6.shtml

Io che assumo bioscalin e multicentrum devo preoccuparmi? [:D]
 

marlin

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Non riesco ad aprire il link del Corriere, ma temo che sia come scrive Stizza, ossia che ne abbiamo parlato a suo tempo.

Non mi pare però che parlasse di omicidio[:D], forse sono i soliti studi che hanno visto incremento della mortalità in chi ha preso alcune vitamine come la E la C. Si tratta di studi che sommano i risultati di altri studi, ma che almeno nel caso più famoso, non hanno distinto tra chi prendeva anche vitamine perché malato e chi le prendeva da sano.

Diciamo che si corrono rischi solo prendendo Bioscalin e Multicentrum[:D]

Ciao

MA - r l i n
 

ikki

Utente
10 Luglio 2010
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Cara stizza, il titolo è sensazionalismo divertito, mi dispiace che non sia divertente. :(
Non tengo alla conservazione del topic, se mi mandi un link dove se ne è già discusso leggo l'altra discussione :)

Egregio Marlin, quindi secondo te non c'è differenza tra assunzione sintetica o mangereccia? E questi studi sono campati in aria?
 

claudia

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5 Maggio 2003
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Se ne era parlato qui...
http://www.ieson.com/topic.asp?TOPIC_ID=47395
Personalmente resto contraria alle integrazioni se non ci sono carenze rilevate con le analisi del sangue.
 

willi

Utente
23 Marzo 2005
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semplicemente quelli dell'articolo del corriere e i due esperti interpellati dal giornalista dicono che:
- chi prende integratori spesso poi sottovaluta la propria dieta, non si impegna per uno stile di vita sano e continua con le vecchie brutte abitudini (tanto c'è l'integratore che aggiusta)
- chi assume integratori senza aver carenze va ad alterare un equilibrio consolidato all'interno dell'organismo

ma non fanno riferimento specifico alla riduzione di produzione di antiossidanti endogeni, bah.. soliti articoletti da quotidiano.

concordo con Marlin, ricordiamoci anche di studi come quello postato qualche anno fa che diceva che la vitamina E aumentava il rischio di mortalità (ed era uno studio fatto su moribondi... no comment)

in linea di massima vale sempre la regola in medio stat virtus, e soprattutto di non buttarsi alla cieca su queste cose ma di usare l'intelligenza e il buonsenso (buonsenso che dovrebbe portare o a studiare bene queste cose o in alternativa a chiedere consiglio a qualcuno preparato come un medico).
 

marlin

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Resta il fatto che se prendi Bioscalin almeno una carenza ce la devi avere, quella un po' comune a tutti qui dentro, la carenza di capelli[:D], quindi puoi andare tranquillo.

Ciao

MA - r l i n
 

ikki

Utente
10 Luglio 2010
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Grazie delle risposte.
Ma questi dati come li commentate
Dal Corriere: Prese separatamente, alla vitamina A è stato associato un 16 per cento di aumento della mortalità, al beta-carotene, un 7 per cento e alla vitamina E un 4 per cento. In sostanza, riassume Bjelakovich, «le attuali evidenze scientifiche sconsigliano l'uso di integratori nella popolazione sana». Antiossidanti dannosi, dunque, ma sul perchè i ricercatori non si sbilanciano: probabilmente «il loro uso eccessivo può alterare i processi fisiologici». Ma poi che significa AUMENTO DI MORTALITA' ???
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Erano i dati di quello sciagurato studio danese di alcuni anni fa, vengono ripetuti sistematicamente ogni anno sui media non specializzati, eppure quello studio è stato smontato pezzo per pezzo da diversi specialisti....

Comunque si fa così, si prendono due gruppi, quelli che utilizzano una sostanza e quelli che non la utilizzano, se nel tempo ha più morti uno dei due gruppi, si guarda se la differenza è statisticamente significativa, se lo è si inizia a supporre che qualcosa abbia influito su questa differenza nel numero di morti e se i dati sono a sfavore della sostanza lo si sbandiera al pubblico, altrimenti si sta zitti come in tutti gli altri studi[:D] (più che altro diciamo che ai media sanno che non fa notizia il cane che morde l'uomo, ma l'uomo che morde il cane, di studi che indichino quanto facciano bene le vitamine se ne raccolgono da decenni a bizzeffe, ormai non fanno più notizia; diverso se dovesse spuntare qualche nuova sostanza, meno popolare presso il grande pubblico...).

Ciao

MA - r l i n
 

armandino

Utente
25 Gennaio 2010
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Cito anche un articolo di Albanesi (http://www.albanesi.it ), uno che non è certo tenero con gli integratori.

Secondo un recentissimo studio della Copenaghen University (pubblicato su The Cochrane Collaboration) gli integratori vitaminici farebbero male. L'ipotesi nasce dalla comparazione di 67 studi clinici che avrebbero coinvolto 232.000 persone (il condizionale lo spieghiamo dopo).

Nel mio sito sono spesso fortemente critico con chi assume integratori a sproposito, ma non si può non sorridere davanti a ricerche come questa, almeno come è stata riportata dalla stampa. Vediamo i punti che rendono poco significativa la ricerca.

1) La ricerca si esprime con molti condizionali. Come hanno riconosciuto gli scienziati più seri, è solo un dato in più che va interpretato.

2) La ricerca prende in esame 67 studi, una quantità irrisoria su quelli pubblicati in letteratura a favore o contro le vitamine. Si comprende che, scegliendo opportunamente, è banale arrivare alla conclusione che si vuole.

3) Le conclusioni riguardano praticamente la sola vitamina A (e la sua provitamina, il betacarotene). Si sa già con certezza da quasi un secolo che la vitamina A (scoperta nel 1913) è l'unica fortemente a rischio. Gli esploratori dell'Artico e gli Eschimesi sapevano che non si poteva consumare il fegato d'orso polare o di foca (a causa del tenore elevato di vitamina A, circa 15.000 UI per grammo!) pena una grave intossicazione che regrediva appena smesso il consumo. In molti multivitaminici la vitamina A è contenuta in dosi ridotte o è addirittura assente.

4) Le conclusioni della ricerca sono state condotte esprimendo i danni della vitamina in una maggiore percentuale di morte. Dietro a questo dato c'è il solito trucco delle percentuali relative. Dire che la probabilità di morte aumenta del 16% produce un'impressione maggiore rispetto a dire che la probabilità di morte nell'anno per un individuo di 50 anni aumenta per esempio dall'1% all'1,16%.

5) Il risultato sull'incremento della probabilità di morte è ottenuto in modo molto discutibile su un sottoinsieme molto ridotto del campione. Infatti i 232.000 soggetti non sono stati seguiti fino alla morte, ma semplicemente si sono analizzati i casi di morte durante le ricerche! Tali casi sono numericamente e statisticamente poco significativi ed è del tutto arbitrario attribuire la morte a una (vitamine sì-vitamine no) delle tante possibili differenze: paradossalmente, se chi assumeva vitamine faceva anche sport, si potrebbe concludere che la pratica dell'attività sportiva aumenta la probabilità di morte!

6) A fronte delle considerazioni 2-3-5 l'altro risultato, l'aumento della probabilità di morte per chi assume vitamina E del 4% (cioè ricordando la relatività del dato, per un cinquantenne si passerebbe per esempio dall'1% all'1,04%), è poco significativo, irrilevante.

7) I dati relativi non sono stati legati a una dose. Come sa chi fa ricerca, un dato serio è la curva di mortalità in funzione della dose. Nulla vieta di pensare che a un incremento del 4% per dosi di vitamina E di 800 UI si affianchi un decremento del 10% per dosi di 200 UI. Tali curve non sono state pubblicate e per chi sa leggere le ricerche è un grosso limite.

8) Molti ricercatori hanno usato lo studio per perorare il solito consumo di frutta e verdura. C'è il fondato sospetto che la ricerca voglia conseguire un secondo fine: disincentivare le persone a mangiare male, togliendo quegli alibi (integratori) che supportano alimentazioni povere di vitamine di origine naturale. Il fine è nobile, ma il mezzo è sbagliato. L'unico effetto che si ottiene è di illudere la gente che la frutta e la verdura possano fermare veramente processi come l'invecchiamento.

9) Non a caso in Italia lo studio è stato accolto come ulteriore conferma della dieta mediterranea, dimenticando che tale dieta, senza un freno quantitativo, ha portato gli italiani a essere il secondo popolo più in sovrappeso d'Europa. E, come si sa, il sovrappeso aumenta la probabilità di morte molto di più del 4 o del 16%.

10) Alcuni hanno sottolineato il ruolo naturale dell'alimentazione, ruolo che potrebbe giustificare obiezioni alle riflessioni del punto seguente. In realtà è scarsamente scientifico ritenere che tutto ciò che sia naturale sia buono (la natura ci fa invecchiare e morire!) e la biochimica ha definito misure di grandezze delle vitamine proprio in virtù della loro azione biologica: 1 UI (unità internazionale) di vitamina E ha lo stesso effetto biologico, sia che sia sintetica sia che sia naturale. Infine molti integratori usano vitamine naturali.

11) Ho lasciato per ultimo il punto più importante perché i nutrizionisti che hanno accolto lo studio come giustificazione per un'alimentazione naturale basata su frutta e verdura hanno dimostrato scarsa familiarità con i numeri. Infatti è banale dimostrare che le vitamine contenute in un multivitaminico si possono facilmente ottenere (tranne la E) dall'alimentazione (soluzione nutraceutica), scegliendo opportuni alimenti. Se gli integratori nelle dosi sul mercato fanno male, per coerenza gli stessi nutrizionisti dovrebbero mettere in guardia dal consumo di certi alimenti; per esempio, chi mangia 5 kiwi al giorno assume già 500 mg di vitamina C, 8 volte la RDA, la dose giornaliera raccomandata; in 100 g di carote ci sono già 2.000 RE (retinolo equivalenti), quando si consiglia un introito giornaliero di soli 700 RE: Inoltre si dovrebbe mettere in guardia dai cibi arricchiti con vitamine, ormai comunissimi nei nostri supermercati. Questi dati ci dicono che:
a) le dosi consigliate sono comunque basse; se le vitamine fanno male, anche l'assunzione di molti alimenti deve essere censurata.
b) Se le dosi devono essere aumentate, allora non si può prescindere da un discorso quantitativo. Come per tutte le sostanze, dire che la vitamina X fa male è scientificamente nullo, se non si lega all'affermazione un numero.
c) Spulciando le ricerche a favore e tenendo conto di quelle contrarie, la soluzione migliore sembra essere quella nutraceutica, cioè l'assunzione di vitamine attraverso determinati alimenti, non la generica frutta e verdura; il messaggio generico è molto grossolano perché il contenuto vitaminico della frutta e della verdura è decisamente variabile e alcune vitamine (per esempio la B12) non sono presenti in frutta e verdura. L'unica vitamina che fa eccezione (nel senso che non può essere assunta significativamente dagli alimenti) è la vitamina E, vitamina per la quale ha senso un'integrazione ragionevole e per la quale non esistono ricerche di chiara nocività. Integrazione ragionevole vuol dire per soggetti sportivi e/o anziani in cui il fabbisogno vitaminico è sicuramente aumentato.

Occhio sempre alle meta analisi.
 

matteo

Utente
6 Maggio 2003
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armandino tu cosa consigli di integrare per una persona di 37 anni che fa attività sportiva amtoriale?
 

armandino

Utente
25 Gennaio 2010
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Buonasera caro Matteo,

prima dell'integrazione è fondamentale alimentarsi in modo perfetto.

A questo proposito ti consiglio di leggere caldamente qualche libro di Herbert Shelton.

Successivamente per una integrazione corretta è fondamentale assumere tutte le vitamine e oligoelementi in quantità sufficenti e non prendere dei multivitaminici/minerali commerciali che costano molto e sono colmi di eccipienti non salubri.

Ti consiglio di comprare all'estero (magari rimanendo in UE) e adeguarti (se non hai problemi fisici) sulle dosi salutari del Dott. Linus Pauling.

Ne gioverà mente e corpo e troverai benefici anche sulle prestazioni atletiche.

Un saluto.