Il nuovo reality per VINCERE UN RENE spopola.....
[tp][tp][tp]
E' SCONTRO SU REALITY CON RENE IN PALIO
Choc, disgusto, preoccupazione e la convinzione che l'ultima frontiera dei reality show non debba arrivare sulla tv italiana: un coro di no si solleva dal mondo delle associazioni, della politica e della scienza contro Big Donor Show, il format Endemol che vede tre dializzati in gara per ricevere un rene da una malata terminale, atteso venerdì in prima serata sulla tv olandese Bnn.
Il format ha sollevato un polverone in Olanda, ma anche nel resto d'Europa: il senso vero dell'operazione - in cui sembra che si troverà una risposta anche alle obiezioni 'tecniche' - sembra che sarà svelato solo venerdì. Da Endemol Italia, comunque, fanno sapere che è drasticamente escluso che il format possa essere prodotto in Italia. Protagonista è Lisa, 37 anni, affetta da un cancro inoperabile al cervello e pronta a donare un rene a uno di tre ammalati sottoposti a dialisi. Il pubblico da casa potrà votare via sms. Lisa è un'ammalata terminale, ma vuole che altri abbiano una vita più lunga e più sana: perciò donerà un rene a qualcuno che lei stessa sceglierà, dice il conduttore del programma, Patrick Lodiers, nel trailer della Bnn. Per il presidente dell'emittente, Laurens Drillich, lo scopo è attirare l'attenzione sulla donazione di organi. La Bnn ha scelto di mandare in onda il reality nel giorno del quinto anniversario della morte del suo fondatore, Bart de Graaff, scomparso dopo aver atteso sette anni un donatore di reni. Se il commissario Ue alla Salute, Markos Kyprianou, è choccato dalla decisione di trasmettere il programma, in Italia il Codacons, l'Aiart e il Movimento genitori chiedono che le emittenti non si rendano complici di tanta inciviltà. L'Aiart si appella a Mediaset, proprietaria di Endemol, affinché intervenga per evitare che si continuino a produrre programmi lesivi della dignità, mentre il Codacons si augura che la Rai non debba 'togliersi un rene' per acquistare il format.
[sm]
Levata di scudi anche dal fronte scientifico: il bioeticista Francesco D'Agostino parla di un fatto di gravità inaudita, che dimostra il fallimento di ogni etica individualistica, poiché si arriva a ridurre le scelte morali delle persone al mero rispetto delle preferenze personali. In Italia, spiega Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, affidarsi a un format per assegnare un organo sarebbe contro la legge, che prevede che
[tp][tp][tp]
E' SCONTRO SU REALITY CON RENE IN PALIO
Choc, disgusto, preoccupazione e la convinzione che l'ultima frontiera dei reality show non debba arrivare sulla tv italiana: un coro di no si solleva dal mondo delle associazioni, della politica e della scienza contro Big Donor Show, il format Endemol che vede tre dializzati in gara per ricevere un rene da una malata terminale, atteso venerdì in prima serata sulla tv olandese Bnn.
Il format ha sollevato un polverone in Olanda, ma anche nel resto d'Europa: il senso vero dell'operazione - in cui sembra che si troverà una risposta anche alle obiezioni 'tecniche' - sembra che sarà svelato solo venerdì. Da Endemol Italia, comunque, fanno sapere che è drasticamente escluso che il format possa essere prodotto in Italia. Protagonista è Lisa, 37 anni, affetta da un cancro inoperabile al cervello e pronta a donare un rene a uno di tre ammalati sottoposti a dialisi. Il pubblico da casa potrà votare via sms. Lisa è un'ammalata terminale, ma vuole che altri abbiano una vita più lunga e più sana: perciò donerà un rene a qualcuno che lei stessa sceglierà, dice il conduttore del programma, Patrick Lodiers, nel trailer della Bnn. Per il presidente dell'emittente, Laurens Drillich, lo scopo è attirare l'attenzione sulla donazione di organi. La Bnn ha scelto di mandare in onda il reality nel giorno del quinto anniversario della morte del suo fondatore, Bart de Graaff, scomparso dopo aver atteso sette anni un donatore di reni. Se il commissario Ue alla Salute, Markos Kyprianou, è choccato dalla decisione di trasmettere il programma, in Italia il Codacons, l'Aiart e il Movimento genitori chiedono che le emittenti non si rendano complici di tanta inciviltà. L'Aiart si appella a Mediaset, proprietaria di Endemol, affinché intervenga per evitare che si continuino a produrre programmi lesivi della dignità, mentre il Codacons si augura che la Rai non debba 'togliersi un rene' per acquistare il format.
[sm]
Levata di scudi anche dal fronte scientifico: il bioeticista Francesco D'Agostino parla di un fatto di gravità inaudita, che dimostra il fallimento di ogni etica individualistica, poiché si arriva a ridurre le scelte morali delle persone al mero rispetto delle preferenze personali. In Italia, spiega Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, affidarsi a un format per assegnare un organo sarebbe contro la legge, che prevede che