No guarda anche questo è relativo, l’organismo ha tanti meccanismi di feedback anche per evitare eccessi, o risente di altri equilibri non necessariamente legati a un malassorbimento, in altri casi c’è un aumentato fabbisogno o delle “perdite”, dipende dalla sostanza specifica implicata. Poi ci sono sostanze che vanno “in contrasto”, ad es zinco e rame competono per lo stesso trasportatore intestinale quindi l’eccesso di uno può causare la carenza dell’altro, il microbiota intestinale anche ha un ruolo nell’assorbimento di certe sostanze ma non di altre, insomma è tutto più complesso di così. C’è gente ad es che fa integrazione di vit d da anni e i valori sono sempre risicati. Ma non è segno necessariamente di malassorbimento. Di sicuro se mangi 10000 kcal al giorno e continui a dimagrire o se le tue feci assumono aspetti patologici possono essere segnali ma non mi fisserei su questa cosa, un farmaco può semplicemente non riuscire più a contrastare la patologia, anche se assorbito correttamente. E comunque non è che ci si possa fare granché anche fosse, ad es con l’invecchiamento tutti i sistemi fisiologicamente diventano man mano meno efficienti, compresa la funzione di assorbimento della mucosa intestinale ma mediamente, salvo patologie particolari ad es autoimmuni/infiammatorie che portano a modifiche istologiche dei villi con perdita di funzione (ma a quel punto anche dimagrimento fino anche a stati cachettici, steatorrea e ben altri problemi), l’impatto sulla biodisponibilità dei farmaci è relativo.