Caro quasicalvo,
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Distacco della retina
Distacco di retina primitivo
Il distacco avviene lungo il piano di separazione dei due foglietti costituenti la vescicola ottica primitiva, per questo motivo è soltanto il foglietto nervoso della retina che si solleva
La causa del distacco non è del tutto chiara, alcuni autori ritengono che esista una preesistente condizione patologico retino- vitreale, altri invece pensano che l'elemento determinante sia un processo essudativo a livello della coroide in grado poi di provocare una rottura retinica.
Tra i fattori predisponesti, si devono considerare l'età, il sesso, l'ereditarietà e la miopia di una certa entità; la malattia aumenta con l'avanzare dell'età ed il sesso maschile è il più colpito, questo fatto sembra essere in rapporto al fatto che l'uomo è più esposto a piccoli traumi ripetiti.
Sintomatologia
Insorge improvvisamente preceduta spesso da sintomi specifici costituiti dalla percezione nel campo visivo di formazioni mobili per lo più puntiformi di varie dimensioni di colore grigio scuro o nero oppure dalla presenza di lampi di luce a volte colorata.
Tale sintomatologia corrisponde alla fase iniziale di rottura retinica ed è seguita rapidamente, con il sollevarsi della retina, dalla comparsa di un'area di cecità che interessa un settore più o meno ampio del campo visivo.
Il formulare la diagnosi di rottura prima che si verifichi il distacco è di estrema importanza in quanto consente di bloccare immediatamente la rottura con la fotocoagulazione ottenendo cosi oltre alla guarigione clinica anche un buon recupero funzionale.
Un altro sintomo spesso accusato è la percezione deformata delle immagini, questo fatto è dovuto all'irregolarità della superficie retinica sollevata.
L'esame principe è quello effettuato con l'ftalmoscopio con il quale si dovrà osservare scrupolosamente tutta la superficie della retina infatti il farsi sfuggire una sola piccolissima rottura vorrebbe dire incorrere in una sicura recidiva.
All'osservazione le rotture hanno un colore rosso vivo su uno sfondo grigiastro e ne sono stati individuati 3 tipi:
1. rotture a lembo: sono quelle più comuni, possono avere una forma a V, a ferro di cavallo, a punta di lancia ecc. con il vertice spesso rivolto verso la parte centrale del fondo oculare e con la base alla periferia.
2. fori retinici: si tratta di rotture rotonde, a stampo, spesso multiple e di grandezza variabile
3. disinserzioni retiniche: più che di rotture retiniche vere e proprie, in questi casi si tratta di un distacco della periferia retinica in toto o in parte a livello dell'ora serrata.
Le rotture retiniche con maggior frequenza interessano il settore temporale superiore e si trattano per lo più di rotture a lembo; subito dopo in ordine di frequenza abbiamo le rotture laterali e per ultimo quelle inferiori.
Evoluzione
Il distacco di retina con rottura se abbandonato a sé, conduce alla cecità.
Distacco di retina secondario
Può essere causato da traumi contusivi sia diretti che indiretti come una ferita perforante del bulbo o in seguito ad estrazione di cataratta soprattutto se il cristallino presenta anomalie di forma o di sede.
Altra causa è un tumore sottostante a livello della coroide che solleva la retina la quale è fissa, non si muove con i movimenti oculari e non tende a riaccollarsi con l'immobilità a letto.
Si può ricordare da ultimo che il distacco di retina può essere causato dalla trazione che bande fibrose vitreali esercitano sulla retina stessa, tali bande si formano in seguito ad essudati infiammatori, emorragie vitreali, neovascolarizzazione retinica con formazione di tralci connettivali, retinopatia diabetica proliferante.
Terapia del distacco di retina
E' esclusivamente chirurgica, il paziente verrà posto a letto, in riposo assoluto per qualche giorno onde permettere l'appianamento della retina e facilitare l'intervento.
La chiusura viene di solito effettuata con la diatermocoagulazione, tecnica che sfrutta la capacità di una corrente ad alta frequenza concentrata su una piccola superficie; subito dopo si ha una reazione infiammatoria con formazione di essudato fibroso.
Nel corso di un mese la retina e la coroide, nei punti diatermocoagulati, saranno sostituite da tessuto cicatriziale fibrogliale.
In particolari condizioni cliniche quando le strutture retiniche sono a diretto contatto con la superficie coroideale, si potrà ricorrere alla fotocoagulazione, alla fototerapia laser o alla criocoagulazione.
Fotocoagulazione
Ci si comporta come per un esame oftalmoscopico con la differenza che vengono utilizzate fonti di energia tali da produrre un calore sufficiente per coagulare il punto di distacco lasciando indenne la sclera.
Fototerapia laser
Il vantaggio è che la luce laser è monocromatica, è un fascio collimato, preciso e di breve durata
Criocoagulazione
Si tratta di congelare la porzione che ci interessa, si utilizzano temperature comprese tra i -20° e i -50°.
baci
Claudia