Notizia abbastanza buffa....
«La mia vita da 200 orgasmi al giorno»
Sarah, 24enne londinese, è sensibile a qualunque tipo di vibrazione percepita
LONDRA - Duecento orgasmi al giorno, scatenati da qualunque tipo di vibrazione percepita: dal passaggio di un treno al soffio dell’asciugacapelli, fino al monotono ronzio della fotocopiatrice. Questo il destino di Sarah Carmen, una bella 24enne londinese affetta da “Permanent Sexual Arousal Syndrome” (PSAS) - un disagio che aumenta il flusso sanguigno agli organi sessuali - e che ha deciso di raccontare la sua storia al News of the World.
DOPO GLI ANTI-DEPRESSIVI - «A volte faccio così tanto sesso che mi annoio – ha raccontato la ragazza in un’intervista di 40 minuti, durante la quale ha avuto cinque orgasmi – ma direi che gli uomini con i quali dormo non devono fare grandi sforzi con me, perché raggiungo il piacere molto facilmente». Sarah ha cominciato a soffrire di questa sindrome a 19 anni, dopo che le sono stati prescritti degli antidepressivi. Ed è convinta che quelle pastiglie abbiano in qualche modo contribuito a scatenarle il problema: «Nel giro di un paio di settimane dopo averle prese ho iniziato a sentirmi sempre più eccitata e ad avere orgasmi senza fine. Ricordo che ero a letto con il mio fidanzato, stavamo facendo sesso da ore e lui rimase sconvolto quando si rese conto di quante volte raggiungevo l’orgasmo. Poi, però, successe anche dopo il sesso. Stavo pensando a quello che avevamo fatto a letto e ho cominciato a sentirmi sempre più eccitata, fino a quando sono arrivata al culmine. Per sei mesi ho avuto 150 orgasmi al giorno e adesso sono almeno 200».
VIBRAZIONI E FUGA - La ragazza lavora come estetista in un salone dove le vibrazioni degli asciugacapelli e di altri apparecchi simili acutizzano i suoi sintomi. «Ogni cosa mi può scatenare delle pulsioni incontrollate, visto soprattutto gli strumenti che adopero per la mia attività. Alcune delle mie clienti abituali sono a conoscenza del mio problema, ma spiegarlo a quelle nuove non è affatto semplice. Magari sono nel bel mezzo di un trattamento e mi sento arrivare l’orgasmo e, credetemi, è davvero imbarazzante. Ricordo che una volta stavo facendo una ceretta inguinale e non potevo andarmene, così ho fatto finta di avere un crampo al piede per soffocare i sospiri, fino a quando il momento è passato. Ormai le mie colleghe lo sanno: se faccio un colpo di tosse e corro in bagno, portano alla cliente una rivista e una tazza di tè…»