Ragazzi, anche se era saputo e risaputo dall'effetto epatotossico di questo farmaco; ora, dopo le affermazioni del dottore Gigli, vi consiglio di leggere questo articolo dell'Espresso e di non usare FLUTAMIDE nelle vostre terapie sia per l'acne che per la caduta dei capelli.
Ecco, l'articolo:Giovane morta dopo una cura dell'acne, medico condannato
Si era rivolta allo specialista per curare l'acne al viso e una lieve caduta di capelli, è morta dopo pochi mesi per epatite fulminante. Tutta colpa dell'assunzione di un medicinale, il Flutamide, usato per combattere il cancro alla prostata. Per questo, il ginecologo dell'ospedale San Martino di Genova, Valentino Remorgida, è stato condannato con rito abbreviato a sei mesi di reclusione. Il medico dovrà anche a pagare 45.000 euro di provvisionale alla madre della ragazza, parte civile.
I fatti risalgono a gennaio del 2002 quando la giovane, una bella ragazza di 19 anni, si recò dal medico per farsi curare l'acne. Lo specialista le prescrisse, senza farle fare degli esami, il potente farmaco da assumere per due mesi. Dal momento che nel frattempo le due affezioni sembrarono sparite, la giovane smise la cura. Ad aprile però l'acne ricomparve sul volto. La ragazza si recò nuovamente dal medico che le prescrisse lo stesso farmaco.
A giugno però il padre della giovane, a sua volta medico, contrario all'assunzione di quel medicinale, si accorse che la figlia aveva l'ittero. La ricoverò immediatamente nel suo reparto dove venne diagnosticata una epatite fulminante. La giovane venne sottoposta a tre trapianti di fegato, ma ad agosto morì.
Ecco, l'articolo:Giovane morta dopo una cura dell'acne, medico condannato
Si era rivolta allo specialista per curare l'acne al viso e una lieve caduta di capelli, è morta dopo pochi mesi per epatite fulminante. Tutta colpa dell'assunzione di un medicinale, il Flutamide, usato per combattere il cancro alla prostata. Per questo, il ginecologo dell'ospedale San Martino di Genova, Valentino Remorgida, è stato condannato con rito abbreviato a sei mesi di reclusione. Il medico dovrà anche a pagare 45.000 euro di provvisionale alla madre della ragazza, parte civile.
I fatti risalgono a gennaio del 2002 quando la giovane, una bella ragazza di 19 anni, si recò dal medico per farsi curare l'acne. Lo specialista le prescrisse, senza farle fare degli esami, il potente farmaco da assumere per due mesi. Dal momento che nel frattempo le due affezioni sembrarono sparite, la giovane smise la cura. Ad aprile però l'acne ricomparve sul volto. La ragazza si recò nuovamente dal medico che le prescrisse lo stesso farmaco.
A giugno però il padre della giovane, a sua volta medico, contrario all'assunzione di quel medicinale, si accorse che la figlia aveva l'ittero. La ricoverò immediatamente nel suo reparto dove venne diagnosticata una epatite fulminante. La giovane venne sottoposta a tre trapianti di fegato, ma ad agosto morì.