Con quello di stamattina ho terminato la prima parte della mia avventura universitaria.
Risultato : 2 esami da 9 crediti (voto non esaltanti) e 3 prove superate di 4, 4 e 2 crediti.
All'appello finale mancano altri 3 esami (2 dei quali impegnativi) che non ho sostenuto e che purtroppo rimando al prossimo anno.
Questo risultato per me del tutto negativo non mi scoraggia, ma mi crea molta apprensione circa il mio futuro.
Ho 20 anni ...sono giovane, brillante ma sono in una fase di vita in cui non è più giusto nè lecito sbagliare.
Purtroppo però di errori ne conto tanti.
Lo stato delle cose non mi permette come dicevo la massima serenità, i genitori iniziano (giustamente) a sottolineare questi scarsi risultati....i loro impegni per adesso non sono stati ripagati e per adesso non mi sento nella prospettiva universitaria sereno ...anzi...il solo pensiero di aver fatto poco o niente (seppur studiando e impegnandomi) mi crea quasi una soggezione.
Sono un ragazzo che raramente si fà paranoie, sono sicuro di me ma l'università è il mio tallone d'achille.
Credo di essere tagliato molto per lo studio nonostante gli scarsi risultati, voglio onorare la scelta che ho fatto 1 anno fà quando decisi di congedarmi dall'esercito al termine della ferma per provare a ripropormi in un futuro diverso.
Ma perchè va male? E' stata una delle domande più frequenti.
Penso che l'esperienza del militare per altro condotta a 18-19 anni (età di uno studente del 5° anno) sia stata per me formativa ma al tempo stesso una volta terminata mi abbia causato difficoltà nello studio.
Perchè? Perchè i miei genitori avevano riposto tanto nella mia carriera con le stellette. Ero partito volontario, animato da buoni propositi per poi ricredermi e cambiare strada.
Ho scelto l'università....e li' per i miei genitori e per me stesso non avrei dovuto sbagliare nulla...invece la pressione psicologica mia e poi loro, il continuo pensiero di dover dimostrare qualcosa mi ha reso meno libero.
Non ricordo infatti mai grosse impreparazioni in sede di esami, quanto un invisibile nodo alla gola nascosta in quella mia faccia tosta. Il risultato è stato che cose che sapevo per me sono diventate sconosciute.
Ho creduto invano per qualche tempo di non avere una attitudine allo studio...per poi capire che non era questione tanto di metodo, ma di come io mi ponessi verso la professione di studente.
Sono molto rammaricato...sto gettando lacrime (anche se non si vedono) e sangue (anche se non spo*ca)
Risultato : 2 esami da 9 crediti (voto non esaltanti) e 3 prove superate di 4, 4 e 2 crediti.
All'appello finale mancano altri 3 esami (2 dei quali impegnativi) che non ho sostenuto e che purtroppo rimando al prossimo anno.
Questo risultato per me del tutto negativo non mi scoraggia, ma mi crea molta apprensione circa il mio futuro.
Ho 20 anni ...sono giovane, brillante ma sono in una fase di vita in cui non è più giusto nè lecito sbagliare.
Purtroppo però di errori ne conto tanti.
Lo stato delle cose non mi permette come dicevo la massima serenità, i genitori iniziano (giustamente) a sottolineare questi scarsi risultati....i loro impegni per adesso non sono stati ripagati e per adesso non mi sento nella prospettiva universitaria sereno ...anzi...il solo pensiero di aver fatto poco o niente (seppur studiando e impegnandomi) mi crea quasi una soggezione.
Sono un ragazzo che raramente si fà paranoie, sono sicuro di me ma l'università è il mio tallone d'achille.
Credo di essere tagliato molto per lo studio nonostante gli scarsi risultati, voglio onorare la scelta che ho fatto 1 anno fà quando decisi di congedarmi dall'esercito al termine della ferma per provare a ripropormi in un futuro diverso.
Ma perchè va male? E' stata una delle domande più frequenti.
Penso che l'esperienza del militare per altro condotta a 18-19 anni (età di uno studente del 5° anno) sia stata per me formativa ma al tempo stesso una volta terminata mi abbia causato difficoltà nello studio.
Perchè? Perchè i miei genitori avevano riposto tanto nella mia carriera con le stellette. Ero partito volontario, animato da buoni propositi per poi ricredermi e cambiare strada.
Ho scelto l'università....e li' per i miei genitori e per me stesso non avrei dovuto sbagliare nulla...invece la pressione psicologica mia e poi loro, il continuo pensiero di dover dimostrare qualcosa mi ha reso meno libero.
Non ricordo infatti mai grosse impreparazioni in sede di esami, quanto un invisibile nodo alla gola nascosta in quella mia faccia tosta. Il risultato è stato che cose che sapevo per me sono diventate sconosciute.
Ho creduto invano per qualche tempo di non avere una attitudine allo studio...per poi capire che non era questione tanto di metodo, ma di come io mi ponessi verso la professione di studente.
Sono molto rammaricato...sto gettando lacrime (anche se non si vedono) e sangue (anche se non spo*ca)