Caro Sal, non contesto le tue affermazioni, ho solo posto l'accento sul fatto che il mito della bellezza non è un prodotto del giorno d'oggi ma è un germe insito nell'uomo da sempre. Ce lo insegnano la letteratura, la mitologia, la storia, l'arte.
Nel corso dei secoli possono essere variati i canoni ma questo è un elemento secondario.
Tu parli della società nella quale viviamo ma questa è solo una piccola parte di un mondo molto più vasto dove questo (dis)valore non manca di certo. E' presente anche nei paesi in via di sviluppo anche se non sempre nelle medesime forme.
Riguardo all'esasperazione, non sono nemmeno sicuro che sia un fenomeno di questi decenni, sarebbe interessante discuterne per provare a capirlo insieme. La mia idea è che anche questo è un male ancestrale dell'uomo. Pensiamo alle lotte di religione per esempio, una forma di esasperazione del senso di appartenenza. Non sono certo fenomeno esclusivamente attuale.
Con i maggiori mezzi a disposizione di chi vive nel mondo moderno, aumentano i modelli, aumentano le opportunità che non si riducono soltanto alla bella del villaggio come prima. Il meccanismo di fondo però è il medesimo.
Forse il vero problema a questo punto diventa la mancanza di personalità di chi si trova ad aver a che fare con i canoni di beltà attuali che ci porta a subirne gli effetti desiderando di far parte di una data categoria e giudicando negativamente chi non ne riesce o non ne vuole rientrare.
Forse ancora di più e come sempre, è dentro di noi che dobbiamo evolvere contribuendo a ribaltare, uno dopo l'altro, persona dopo persona, questa concezione ma so bene che le mie rimangono semplice ed inutilissime parole chè la realtà è molto diversa!