Estrogeni e capelli

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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Guardate questo articolo scritto dai dott. Massimiliano Pazzaglia, dott.ssa Simona Tullo e Prof. Antonella Tosti (Dipartimento di Medicina Clinica Specialistica e Sperimentale - Sezione di Clinica Dermatologica - Universita' degli Studi di Bologna) relativo agli estrogeni ed i capelli.
Quando si parla di capelli e' evidente che la loro presenza non e' vitale per l'individuo ma al contrario e' di massima importanza per un corretto equilibrio psicologico. La caduta dei capelli e' un fenomeno fisiologico influenzato dall'eta'. Una caduta pari a 50-100 capelli al giorno viene considerata normale. Solamente quando la perdita eccede tale numero o quando il pattern e' anomalo la caduta dei capelli diventa un fenomeno patologico.
Attualmente la condizione della donna in quel periodo critico che e' rappresentato dalla menopausa e' notevolmente differente dal passato. Stili di vita e di lavoro migliori hanno reso possibile il giungere a questo periodo in buone condizioni fisiche, con una spettanza di vita ancora lunga, quindi si e' desiderosi di vivere nella migliore maniera gli anni seguenti. In Italia la vita media per le donne e' di 82,5 anni, vi e' quindi un'aumentata attenzione verso la cura di se stesse, attraverso l'adozione di comportamenti tesi a preservare il bene salute e aspetto fisico.


I fattori responsabili di questo fenomeno sono genetici, connessi all'invecchiamento biologico, alle abitudini di vita e non da ultimo i fattori endocrini (carenza di estrogeni). La carenza di estrogeni e' una delle chiavi di volta del problema, questa induce numerosi cambiamenti quali la depigmentazione (capelli bianchi), aumentata caduta e assottigliamento dei capelli, ridotta secrezione di sebo e ridotta secrezione di sudore (secchezza). Invece gli effetti positivi degli estrogeni sul ciclo del pelo sono conosciuti da lungo tempo e ben dimostrati prima di tutto da quello che avviene ai capelli in una comune situazione fisiologica della donna, la gravidanza. Qui i follicoli piliferi prolungano la loro fase di crescita per cui il numero di capelli che entra in telogen, e quindi cade, si riduce notevolmente. La proprieta' degli estrogeni di prolungare l'anagen spiega anche la caduta dei capelli che si osserva circa 3 mesi dopo il parto, quando i follicoli che non erano entrati in telogen durante la gravidanza entrano tutti in riposo contemporaneamente.


In menopausa, quando i livelli di estrogeni si riducono drasticamemente, s
 

grinch

Utente
11 Maggio 2003
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Veramente interessante Batgirl ma dove l'hai trovato?
Individua e classica con chiarezza i tre tipi di alopecia nella, donna collegati all'espressione di un carattere ereditario.
Spiega anche a cosa è dovuto l'aumento della percentuale di telogen con conseguente maggior caduta e successivo diradamento con i capelli via via non rimpiazzati adeguatemente.

Adesso sarebbe utile confrontare ulteriormente gli altri modelli di caduta classificati momentanei o risolvibili:telogen effluvio, effluvio cronico, effluvio cronico carenziale,miniaturizzazione frontale da effluvio,i defluvi cronici e l'areata incognita,per vedere come si differenziano anche da un punto di vista visivo,oltre che nella sintomatologia che ovviamente non puo' andare a sovrapporsi agli standar citati sopra.
 
6 Marzo 2003
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Si continua la vecchia confusione di chiamare androgenetica la caduta di capelli dovuta a carenza di estrogeni.

Questa confusione porta a caurare (inutilmente) l'alopecia carenziale (non androgenetica!) con antiandrogeni. L'intento è bloccare la trasformazione di androgeni (che non ci sono! ) in DHT.
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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Più importante che arrivare ad una nomenclatura perfetta per la caduta dei capelli ( guardate:Calvizie comune- Tanti nomi, un solo nemico), sarebbe trovare la cura ideale per questa patologia che colpisce sempre più donne.
Buona domenica!!!
 
6 Marzo 2003
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Batgirl...
Non è solo un problema di nome o di classificazione. Non si tratta di accademia.
Chiamare androgenetica una alopecia da carenza di estrone porta medici poco esperti a curarla con antiandrogeni che mirano a bloccare la trasformazione di un testosterone che non c'è. Il che fa come minimo perdere tempo. Spesso poi si da anche il minoxidil che, usato in un effluvio ad alta attività mitotica (ipertermia, stress, tossici) può peggiorarlo e spesso cronicizzarlo.
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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La capisco, dottore!!! Cmq, con tutti gli incontri che vengono essendo realizzati dalle Società di Tricologia (Sitri, Gitri,ecc), non sarebbe possibile evitare che sbagli del genere fossero sempre una costante? Solo su questo forum, ho visto degli sbagli assurdi di dottori cosiddetti noti sia a livello di diagnosi che a livello di cura.
La saluto e ancora una volta, La ringrazio per la gentile e-mail!!!