Volevo partecipare al forum la mia esperienza, sicuramente degna di nota, sperando che anche qualche altro utente possa testimoniarla.
Sto usando da circa un mese un farmaco antidepressivo, l’ “Escitalopram”, ed ho riscontrato: 1) blocco della caduta dei capelli; 2) inspessimento e allungamento di quelli esistenti (con effetto coprente sulle aree diradate); 3) principio di ricrescita evidenziato dalla presenza di nuovi velli sempre più visibili e vitali, oltreché dalla ritrovata stabilità della pettinatura.
A scanso di eventuali obiezioni, posso dire che, monitorando di ora in ora lo stato dei miei capelli, so riconoscere con certezza quando esso sta cambiando in meglio (e soprattutto in che misura), e pertanto posso affermare - con estrema sicurezza- che il chiaro effetto benefico non è una semplice sensazione. Tant’è che la semplice visione allo specchio (e la sensazione al tatto) dei capelli, mi ha riportanto con la memoria ai tempi in cui usavo la finasteride.
All’inizio del trattamento antidepressivo ero al mio “minimo storico” tricologico, pur assumendo da tempo immemore (sia pur con discontinuità) alcuni i antiandrogeni naturali e, fino a novembre dell’anno scorso, anche il minoxidil. Da quando ho iniziato il trattamento con escitalopram però, per cautela e su consiglio del medico, ho sospeso qualsiasi trattamento anticalvizie.
Ulteriormente a scanso di altre, diverse obiezioni, sottolineo che la spiegazione di tale inopinato (ed insperato) effetto anti calvizie dell’ “Escitalopram” non è legato alla cura della depressione ( e dunque all’effetto anti stress del farmaco ) ma ad un potente effetto collaterale dello stesso: cioè, l’abbassamento del testosterone nel sangue (di cui ho avuto conferma teorica non solo attraverso fonti qualificate che la certificano, ma anche ... pratica. D’altra parte un side indicato nel foglietto illustrativo è proprio la riduzione del desiderio sessuale!!!)
In conclusione, se da un lato questa mia esperienza non è che asseverativa del noto nesso causale tra calvizie ed predisposizione genetica all’azione degli ormoni androgeni, dall’altro è comunque interessante di per sé, in quanto rivelatrice di un rimedio anticalvizie ad oggi senz’altro sconosciuto.
Sto usando da circa un mese un farmaco antidepressivo, l’ “Escitalopram”, ed ho riscontrato: 1) blocco della caduta dei capelli; 2) inspessimento e allungamento di quelli esistenti (con effetto coprente sulle aree diradate); 3) principio di ricrescita evidenziato dalla presenza di nuovi velli sempre più visibili e vitali, oltreché dalla ritrovata stabilità della pettinatura.
A scanso di eventuali obiezioni, posso dire che, monitorando di ora in ora lo stato dei miei capelli, so riconoscere con certezza quando esso sta cambiando in meglio (e soprattutto in che misura), e pertanto posso affermare - con estrema sicurezza- che il chiaro effetto benefico non è una semplice sensazione. Tant’è che la semplice visione allo specchio (e la sensazione al tatto) dei capelli, mi ha riportanto con la memoria ai tempi in cui usavo la finasteride.
All’inizio del trattamento antidepressivo ero al mio “minimo storico” tricologico, pur assumendo da tempo immemore (sia pur con discontinuità) alcuni i antiandrogeni naturali e, fino a novembre dell’anno scorso, anche il minoxidil. Da quando ho iniziato il trattamento con escitalopram però, per cautela e su consiglio del medico, ho sospeso qualsiasi trattamento anticalvizie.
Ulteriormente a scanso di altre, diverse obiezioni, sottolineo che la spiegazione di tale inopinato (ed insperato) effetto anti calvizie dell’ “Escitalopram” non è legato alla cura della depressione ( e dunque all’effetto anti stress del farmaco ) ma ad un potente effetto collaterale dello stesso: cioè, l’abbassamento del testosterone nel sangue (di cui ho avuto conferma teorica non solo attraverso fonti qualificate che la certificano, ma anche ... pratica. D’altra parte un side indicato nel foglietto illustrativo è proprio la riduzione del desiderio sessuale!!!)
In conclusione, se da un lato questa mia esperienza non è che asseverativa del noto nesso causale tra calvizie ed predisposizione genetica all’azione degli ormoni androgeni, dall’altro è comunque interessante di per sé, in quanto rivelatrice di un rimedio anticalvizie ad oggi senz’altro sconosciuto.