La scorsa estate ho fatto una vacanza in Egitto, non ho assistito ad atti di molestie sessuali nei confronti di turiste straniere e non ne ho nemmeno sentito parlare.
Forse perchè mi trovavo all'interno di un villaggio turistico, il personale locale impiegato nella struttura era composto da soli uomini (fatta eccezione per gli animatori ed i responsabili che invece erano italiani) e di certo ci pensavano due volte prima di commettere qualche sciocchezza che avrebbe potuto costare il prezioso posto di lavoro.
Comunque...io mi trovavo nella parte meridionale del paese ed aggirandomi per le strade della vicina cittadina di El Quser non mi è stato difficle capire quanto possa essere viziato l'aproccio con il sesso per gli uomini e per le donne di quei luoghi, approccio fortemente condizionato ed inibito dalla dottrina religiosa.
Nel Sud dell'Egitto prevale ancora una concezione arcaica e maschilista della società, la maggior parte delle donne sono scarsamente emancipate, non guidano l'auto, non studiano, non lavorano, a loro è riservato il ruolo di massaie e di madri.
Circolano per le strade con veli che nascondono interamente il corpo senza lasciare intravedere nulla, stesso discorso vale nache per la testa ed il volto anch'essi ricoperti. Non oso poi immaginare quali possano essere i precetti ed i divieti imposti dalla religione in materia di rapporti carnali.
Abituati a questo stereotipo di donna e di costumi sessuali molto rigidi, potete immaginare cosa può scatenare negli ormoni di un maschio egiziano la vista di una turista occidentale vestita con pantaloncini corti e reggiseno, magari di carnagione chiara e capelli biondi....