E' una vita che ti aspetto(fabio volo)

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
3,039
0
915

Ho letto questo libro, ed inizialmente ero molto scettico, anche dopo qualche pagina ero molto scettico...
forse non è il suo mestiere, ma Fabio Volo rimane sempre un grande,
forse non ha questa grande abilita nello scrivere
forse rende il tutto un po semplice...

ma in questo libro questi due passi m hanno colpito, e volevo porli all attenzione, che poi l 'importante è lasciare un piccolo segno nel lettore e lui seppur scrittore mediocre(e chi sono io per dirlo), l ha fatto:



..forse il problema non era capire o far capire, ma era amare.Erano cambiate tante cose ma non avevo ancora imparato ad amare.Quando guardo un tramonto e mi emoziono, non mi domando a che voelocità gira la trra e a che distanza è il sole o quanto sono grandi....Amo quel momento.Punto.Con c'è da capire, c è da amare.§Ma non ne ero capace.Poi con il tempo ho imparato una cosa importante
Cambiare posto al cuore con il cervello.
Ho imparato a pensare con il cuore e ad amare con la testa.
Pensare con il cuore mi costringeva ad agire con amore...




poi un giorno Don livio aveva detto che era diventato prete perchè aveva ricevuto la chiamata.
Che chiunque poteva sentire la voce di Dio doveva farsi prete.
Da quel momento il mio rapporto con Gesù è cambiato, amici mi andava anche bene, ma io non volevo fare il prete.
Ero talmente terrorizzato dal fatto di poter sentire quella voce e dover far il prete che a volte non rispondevo nemmeno a mio padre quando mi chiamava da un altra stanza.
Come quando feci la prima comunione, mi avevano detto di non masticare l'ostia perchè era il corpo di Cristo. Mi si era appiccicata sul palato e avevo paura che avesse la faccia proprio da quel lato.Temevo di soffocarlo.
Piu crescevo piu questo Dio con cui giocavo mi faceva paura, sentivo che mi giudicava, che stesse tutto il giorno li ad aspettare di punirmi...
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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Ho letto questo libro, ed inizialmente ero molto scettico, anche dopo qualche pagina ero molto scettico...
forse non è il suo mestiere, ma Fabio Volo rimane sempre un grande,
forse non ha questa grande abilita nello scrivere
forse rende il tutto un po semplice...

ma in questo libro questi due passi m hanno colpito, e volevo porli all attenzione, che poi l 'importante è lasciare un piccolo segno nel lettore e lui seppur scrittore mediocre(e chi sono io per dirlo), l ha fatto:



..forse il problema non era capire o far capire, ma era amare.Erano cambiate tante cose ma non avevo ancora imparato ad amare.Quando guardo un tramonto e mi emoziono, non mi domando a che voelocità gira la trra e a che distanza è il sole o quanto sono grandi....Amo quel momento.Punto.Con c'è da capire, c è da amare.§Ma non ne ero capace.Poi con il tempo ho imparato una cosa importante
Cambiare posto al cuore con il cervello.
Ho imparato a pensare con il cuore e ad amare con la testa.
Pensare con il cuore mi costringeva ad agire con amore...




poi un giorno Don livio aveva detto che era diventato prete perchè aveva ricevuto la chiamata.
Che chiunque poteva sentire la voce di Dio doveva farsi prete.
Da quel momento il mio rapporto con Gesù è cambiato, amici mi andava anche bene, ma io non volevo fare il prete.
Ero talmente terrorizzato dal fatto di poter sentire quella voce e dover far il prete che a volte non rispondevo nemmeno a mio padre quando mi chiamava da un altra stanza.
Come quando feci la prima comunione, mi avevano detto di non masticare l'ostia perchè era il corpo di Cristo. Mi si era appiccicata sul palato e avevo paura che avesse la faccia proprio da quel lato.Temevo di soffocarlo.
Piu crescevo piu questo Dio con cui giocavo mi faceva paura, sentivo che mi giudicava, che stesse tutto il giorno li ad aspettare di punirmi...
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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Ho letto questo libro, ed inizialmente ero molto scettico, anche dopo qualche pagina ero molto scettico...
forse non è il suo mestiere, ma Fabio Volo rimane sempre un grande,
forse non ha questa grande abilita nello scrivere
forse rende il tutto un po semplice...

ma in questo libro questi due passi m hanno colpito, e volevo porli all attenzione, che poi l 'importante è lasciare un piccolo segno nel lettore e lui seppur scrittore mediocre(e chi sono io per dirlo), l ha fatto:



..forse il problema non era capire o far capire, ma era amare.Erano cambiate tante cose ma non avevo ancora imparato ad amare.Quando guardo un tramonto e mi emoziono, non mi domando a che voelocità gira la trra e a che distanza è il sole o quanto sono grandi....Amo quel momento.Punto.Con c'è da capire, c è da amare.§Ma non ne ero capace.Poi con il tempo ho imparato una cosa importante
Cambiare posto al cuore con il cervello.
Ho imparato a pensare con il cuore e ad amare con la testa.
Pensare con il cuore mi costringeva ad agire con amore...




poi un giorno Don livio aveva detto che era diventato prete perchè aveva ricevuto la chiamata.
Che chiunque poteva sentire la voce di Dio doveva farsi prete.
Da quel momento il mio rapporto con Gesù è cambiato, amici mi andava anche bene, ma io non volevo fare il prete.
Ero talmente terrorizzato dal fatto di poter sentire quella voce e dover far il prete che a volte non rispondevo nemmeno a mio padre quando mi chiamava da un altra stanza.
Come quando feci la prima comunione, mi avevano detto di non masticare l'ostia perchè era il corpo di Cristo. Mi si era appiccicata sul palato e avevo paura che avesse la faccia proprio da quel lato.Temevo di soffocarlo.
Piu crescevo piu questo Dio con cui giocavo mi faceva paura, sentivo che mi giudicava, che stesse tutto il giorno li ad aspettare di punirmi...