L'argomento di questo topic mi è venuto leggendo un topic analogo aperto da luca.copp nella sezione psicologia.
Si chiedeva come mai i recettori degli androgeni si concentrano maggiormente nelle zone descritte da Norwood e Hamilton, causando quindi la caduta proprio in quelle zone.
E allora per me la domanda sorge spontanea...
E se i recettori degli androgeni avessero preso una tendenza genetica a posizionarsi altrove?
Per esempio, se si situassero sulla nuca e sulle zone laterali del capo, cioè in maniera inversa rispetto all'attuale tendenza.
In questo caso a calvizie anche molto avanzata le zone glabre o spelacchiate sarebbero forse facilmente copribili con i capelli lunghi e sani della parte superiore, del vertice e delle tempie.
In questo (finora inosservato) caso la calvizie sarebbe diventata un problema delle dimensioni attuali?
La gente ci avrebbe fatto caso?
Sarebbe diventato un fenomeno non solo medico, ma anche sociologico rilevante quanto quello attuale?
Volendo approfondire mi interessano anche considerazioni sociologiche off topic sulla calvizie.
Per esempio anche riflettendo sullo strano fenomeno per cui gente folle come Keith Flint dei Prodigy (che comunque non è pieno di capelli) si procura deliberatamente un effetto calvo rasandosi i capelli al centro della testa.
Qui è uscita la mia vena sociologica[], ma vi prego di perdonarmi e di rispondere eventualmente anche solo al primo quesito:
se la calvizie colpisse zone diverse, sarebbe un problema?
Grazie!
Non è bello ciò che è bello ma è bello il mio pis**lo!
No son bonitas la cosas bonitas sino es bonita la mi pepita!
Si chiedeva come mai i recettori degli androgeni si concentrano maggiormente nelle zone descritte da Norwood e Hamilton, causando quindi la caduta proprio in quelle zone.
E allora per me la domanda sorge spontanea...
E se i recettori degli androgeni avessero preso una tendenza genetica a posizionarsi altrove?
Per esempio, se si situassero sulla nuca e sulle zone laterali del capo, cioè in maniera inversa rispetto all'attuale tendenza.
In questo caso a calvizie anche molto avanzata le zone glabre o spelacchiate sarebbero forse facilmente copribili con i capelli lunghi e sani della parte superiore, del vertice e delle tempie.
In questo (finora inosservato) caso la calvizie sarebbe diventata un problema delle dimensioni attuali?
La gente ci avrebbe fatto caso?
Sarebbe diventato un fenomeno non solo medico, ma anche sociologico rilevante quanto quello attuale?
Volendo approfondire mi interessano anche considerazioni sociologiche off topic sulla calvizie.
Per esempio anche riflettendo sullo strano fenomeno per cui gente folle come Keith Flint dei Prodigy (che comunque non è pieno di capelli) si procura deliberatamente un effetto calvo rasandosi i capelli al centro della testa.
Qui è uscita la mia vena sociologica[], ma vi prego di perdonarmi e di rispondere eventualmente anche solo al primo quesito:
se la calvizie colpisse zone diverse, sarebbe un problema?
Grazie!
Non è bello ciò che è bello ma è bello il mio pis**lo!
No son bonitas la cosas bonitas sino es bonita la mi pepita!