Mi associo a quanto scive jack nel post qui sopra.
Il provvedimento fa davvero ridere perchè, oltre ad essere un qualcosa dal vago sapore liberticida, rappresenta una prescrizione praticamente impossibile da applicare e far rispettare tale ormai è la vastità e la complessità di Internet.
Probabilmente Riccardo Franco Levi è uno dei tanti brontosauri della politica italiana, un uomo lontano dalle dinamiche della quotidianità, dai tempi moderni, soltanto una mente completamente scollegata dai circuiti del mondo attuale potrebbe pensare e concepire una cosa del genere (un registro nel quale uno deve obbligatoriamente iscriversi prima di aprire un blog).
Questo signore evidentemente non ha la più pallida idea di cosa sia unb blog, di cosa sia la rete, di cosa sia un computer, secondo me il testo della sua delirante legge lo ha scritto con una vecchia Olivetti degli anni '60.
Speriamo che questa notizia non arrivi agli organi di informazione europei, altrimenti i nostri concittadini della CE (inglesi, francesi, tedeschi, scandinavi) si piegheranno in due dalle risate e l'Italia farà la sua ennesima pessima figura.
Quindi arriviamo alla triste morale......la notizia in sè desta preoccupazione non certo per l'annuncio della nascitura Levi-Prodi (una legge tecnicamente assurda che una volta applicata non produrrà alcun effetto) ma perchè accende un'altra spia di allarme che ci fa capire ancora una volta quanto sia ormai anacronistica, vetusta, irrealistica ed improponibile la classe politica che attualmente ci governa.