Grazie per le vostre risposte, anche se mi scuso per aver formulato frettolosamente le domande, ed averne omesse alcune.
Per interesse personale, chiedo espressamente di motivare le risposte scientificamente, elencando le cause che ne stanno alla base.
E' accertato che la somministrazione di finasteride causi una progressiva assuefazione, con conseguente dimuzione dei capelli ricresciuti grazie all'azione del farmaco (da 90 capelli in più per pollice quadrato durante il primo anno, a soli 40 nel quinto). Quindi nell'arco di un trattamento più prolungato, per es. 8-10 anni, l'efficacia del farmaco si riduce, ma fino a che punto? Fino al ritorno (come quantità di capelli) alla situazione iniziale precedente la terapia, oppure possono presentarsi peggioramenti? In questo caso l'assunzione di finasteride diverrebbe assolutamente inutile non ostacolando pìù il decorso della calvizie.
Quindi:
1. L'assuefazione é dovuta ad un progressivo adattamento dell'organismo, che produce più alfa-reduttasi di tipo 2 e/o tipo 1 nel tentativo di ritornare all'equilibrio originario come concentrazione di DHT?
In caso di risposta affermativa a questo quesito, é possibile che il meccanismo che ha prodotto l'assuefazione, una volta sospeso il trattamento, porti ad un peggiormanento della calvizie rispetto al naturale decorso della malattia?
In pratica, se sono affetto da calvizie androgenetica, e procedo con una cura di finasteride fino alla ricomparsa dei sintomi della patologia (sintomi portati dall'assuefazione), in caso di sospensione della cura, posso notare un peggioramento della malattia stessa, con conseguente caduta accelerata dei capelli, di quei capelli non stimolati nella crescita dall'azione del farmaco per intenderci? Tale reazione alla sospensione, se c'é, può verificarsi anche in una fase iniziale della cura(2/3 mesi)?
In caso di risposta negativa al quesito espresso dal punto 1., quali sono le cause chimico-biologiche che stanno alla base dell'assuefazione alla finasteride?
2.Inoltre, argomento questo molto controverso, se un soggetto a cui é stata erroneamente diagnosticata una calvizie androgenetica (e non é affetto da altra forma di calvizie) intraprende una terapia di finasteride, alla sospensione di questa, il soggetto precedentemente sano non rischia di trovarsi di fronte ad una calvizie indotta dall'aumento di DHT nel sangue, dovuto all'assuefazione sviluppatasi nei confronti di finasteride durante la terapia stessa? In ogni caso, se finasteride non causasse tali effetti collaterali, perché?
3. Che cosa differenzia un soggetto sano da un uno affetto da calvizie androgenetica? Una concentrazione maggiore di DHT nel sangue nel soggetto affetto dalla patologia? Oppure: la presenza di recettori specifici per il DHT nei bulbi dei soggetti malati?
Infine: se i recettori sono presenti in entrambi i casi (soggetto sano/malato), che cosa li differenzia? Una maggiore concentrazione di recettori nelle persone in cui si manifesta la malattia e/o l'attivazione/non attivazione dei recettori stessi?
Dal momento che lungo la linea dell'attaccatura dei capelli(zona frontale/temporale) di soggetti classificabili come un grado 2 della scala Hamilton (e qui intendo parlare di quei soggetti che rimangono nel grado 2 della scala hamilton per tutta la durata della loro vita), avvengono comunque lievi cambiamenti e modificazioni: é possibile quindi che questi soggetti abbiano nella zona frontale/temporale dei recettori che tendono ad attivarsi/disattivarsi in particolari fasi della loro vita?
E' quindi possibile, sempre in questi soggetti, che l'eventuale aumento di DHT causato dall'assuefazione a finasteride in un'eventuale sospensione del trattamento, porti ad una recessione dell'attaccatura oppure ad una riduzione del numero totale di capelli?
In un individuo sano, stabile al grado 2 della scala hamilton, al quale venga somministrata erroneamente finasteride, può presentarsi il fenomeno della caduta indotta dei capelli?
4.Qualcuno è in grado di spiegarmi una volta per tutte chi e come si deve guardare, all'interno del proprio albero genealogico, per capire se si é ereditata calvizie androgenetica; in pratica quanto contano padre, madre, nonni paterni e materni?
5.A che età si presentano i primi sintomi di calvizie androgenetica nella donna? Come si fa in ogni caso a capirlo in una donna giovane o comunque non ancora giunta alla menopausa?
P.S. Io é circa un mese che uso propecia, e ho notato una sensibile riduzione nel ritmo di crescita della barba e dei peli facciali... A voi é capitato lo stesso? Una persona che conosco con grado 2 mi ha assicurato di aver notato dopo circa un mese di fina coadiuvato da Trikos gocce alla serenoa di aver notato la crescita di nuovi capelli sotto la linea della sua attaccatura (capelli che non ha mai avuto prima, per intenderci). A voi é mai risultato di casi del genere?
Grazie infinite per l'attenzione dimostratami,
e per le risposte che già mi avete inviato.
Distinti saluti,
Oscar