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PRIMO GIORNO DA 'SPAZZINA' PER NAOMI CAMPBELL
NEW YORK - Stivali dai tacchi vertiginosi ai piedi e scarponi da lavoro in spalla, la top model Naomi Campbell ha timbrato il cartellino del suo primo giorno di lavoro presso il Sanitation Department di New York, la nettezza urbana newyorkese. E' cominciato così il primo di cinque giorni di lavoro socialmente utile, 'punizione' inflitta dalla Corte di Manhattan alla modella per aver aggredito e ferito la cameriera Ana Scolavino lanciandole il telefono cellulare. Una sentenza che ha avuto il sapore del contrappasso dantesco per la diva delle passerelle che, armata di stracci e ramazza si è dedicata alla pulizia dei pavimenti di uno stabile del Lower East Side di Manhattan. Col viso nascosto da un berretto e da un gran paio di occhiali scuri, Naomi ha sfilato davanti agli obbiettivi dei fotografi, che l'hanno immortalata in strada, mentre alle otto del mattino si recava 'al lavoro' scortata da un agente del Dipartimento. I fotografi però non sono stati fatti entrare nel locale al seguito della Venere nera in versione spazzina: a differenza del cantante Boy George - spedito per simili ragioni a spazzare le strade della Grande Mela e tenuto costantemente sotto l'occhio delle telecamere - l'ordinanza del giudice ha concesso alla Campbell di 'fare penitenza' alla larga dagli obbiettivi dei paparazzi. La modella tuttavia ha già trovato il modo per trasformare la cocente umiliazione in pubblicità, avendo dichiarato l'intenzione di mettere all'asta per beneficenza la 'divisa' indossata sul lavoro: Il ricavato andrà direttamente al Fondo per l'Infanzia di Nelson Mandela, ha detto la top model. L'incidente, il quarto del genere che ha coinvolto Naomi, risale al marzo dell'anno scorso. Non riuscendo a trovare un paio di jeans nel suo favoloso appartamento su Park Avenue, la modella si era scagliata contro la cameriera accusandola di essere una ladra e colpendola alla testa con il suo telefonino cellulare intarsiato di pietre preziose. La poveretta era stata portata in ospedale dove i medici avevano dovuto metterle cinque punti di sutura.
PRIMO GIORNO DA 'SPAZZINA' PER NAOMI CAMPBELL
NEW YORK - Stivali dai tacchi vertiginosi ai piedi e scarponi da lavoro in spalla, la top model Naomi Campbell ha timbrato il cartellino del suo primo giorno di lavoro presso il Sanitation Department di New York, la nettezza urbana newyorkese. E' cominciato così il primo di cinque giorni di lavoro socialmente utile, 'punizione' inflitta dalla Corte di Manhattan alla modella per aver aggredito e ferito la cameriera Ana Scolavino lanciandole il telefono cellulare. Una sentenza che ha avuto il sapore del contrappasso dantesco per la diva delle passerelle che, armata di stracci e ramazza si è dedicata alla pulizia dei pavimenti di uno stabile del Lower East Side di Manhattan. Col viso nascosto da un berretto e da un gran paio di occhiali scuri, Naomi ha sfilato davanti agli obbiettivi dei fotografi, che l'hanno immortalata in strada, mentre alle otto del mattino si recava 'al lavoro' scortata da un agente del Dipartimento. I fotografi però non sono stati fatti entrare nel locale al seguito della Venere nera in versione spazzina: a differenza del cantante Boy George - spedito per simili ragioni a spazzare le strade della Grande Mela e tenuto costantemente sotto l'occhio delle telecamere - l'ordinanza del giudice ha concesso alla Campbell di 'fare penitenza' alla larga dagli obbiettivi dei paparazzi. La modella tuttavia ha già trovato il modo per trasformare la cocente umiliazione in pubblicità, avendo dichiarato l'intenzione di mettere all'asta per beneficenza la 'divisa' indossata sul lavoro: Il ricavato andrà direttamente al Fondo per l'Infanzia di Nelson Mandela, ha detto la top model. L'incidente, il quarto del genere che ha coinvolto Naomi, risale al marzo dell'anno scorso. Non riuscendo a trovare un paio di jeans nel suo favoloso appartamento su Park Avenue, la modella si era scagliata contro la cameriera accusandola di essere una ladra e colpendola alla testa con il suo telefonino cellulare intarsiato di pietre preziose. La poveretta era stata portata in ospedale dove i medici avevano dovuto metterle cinque punti di sutura.