Pulizia dei capelli (gli shampoo)
Le ghiandole sebacee annesse ai capelli versano il sebo prodotto nel canale follicolare.
Il sebo è indispensabile per conferire ai capelli caratteristiche di impermeabilità, elasticità, lucentezza ma se prodotto in eccesso può causare molti problemi, noti con il nome di SEBORREA. Capelli grassi, lisci, pesanti, esteticamente sgradevoli. Crescita eccessiva di batteri e fermenti (Pityrosporum). Prurito, forfora, odore di rancido.
Inoltre le esperienze condotte sul manto del coniglio e della cavia hanno messo in evidenza l'effetto depilatore del sebo con riduzione fino al blocco delle mitosi della matrice del pelo.
Oggi il sebo è quindi accusato di contenere fattori responsabili o corresponsabili della caduta e della perdita dei capelli.
Secondo alcuni Autori nel sebo si accumulerebbero metaboliti androgeni attivi, prodotti dal follicolo pilifero. Per altri Autori lo squalene stesso e taluni acidi grassi (oleico e linoleico), autoossidandosi, acquisterebbero capacità citostatica-depilatoria e sarebbero in grado di disintegrare la guaina epiteliale interna, al di sotto il colletto del capello, per disidratazione.
Tutti gli studiosi moderni consigliano perciò ai seborroici (contro la tradizione dermatologica classica) di non lasciare ingrassare i capelli, ma di lavarli spesso per eliminare almeno una concausa di calvizie.
E' quindi ora naturale chiedersi quanto spesso si possono lavare i capelli; se si tratta di necessità o di moda; quali prodotti si possono usare.
Le brevi note che seguono cercheranno di fornire qualche risposta a queste domande.
Prima di tutto risottolineiamo il fatto che non è vero che lavarsi i capelli fa male e li fa cadere di più, come non è vero che li fanno cadere le lozioni applicate al cuoio capelluto, né li fanno ungere.
I capelli che cadono con il lavaggio sono solo quelli che, ormai entrati in fase telogen, cadrebbero comunque; quelli che rimangono nelle mani applicando una lozione sono sempre capelli in fase telogen sfilati dal loro follicolo durante l'applicazione del prodotto sul cuoio capelluto. Tant'è vero che i capelli che si asportano applicando una lozione dopo uno shampoo, sono numericamente molti meno di quelli che si asportano applicando lo stesso prodotto in un giorno lontano dal lavaggio. Inoltre questi capelli vengono via senza che si avverta dolore; come invece avverrebbe se fossero capelli vitali in fase anagen.
Si può ricordare che per la dermatite seborroica del cuoio capelluto, il lavaggio due volte alla settimana con prodotti a base di ketoconazolo, catrame o di zinco piritione viene consigliato da molti autori come trattamento elettivo per la dermatite seborroica del cuoio capelluto (Domonkos; Rook).
Piuttosto che la frequenza dei lavaggi è importante il tipo di prodotto che si usa per i motivi che saranno detti in seguito. Ugualmente si deve ricordare che le lozioni idroalcoliche (siano esse farmaci per uso topico che non) non ungono di per se stesse i capelli. Questo inconveniente, lamentato tanto spesso dai pazienti seborroici, è in realtà causato dalla solubilizzazione del sebo del cuoio capelluto nell'alcol della lozione e dal suo spostamento per capillarità sul fusto del capello, dove rimane non appena evapora l'alcol. I capelli risultano così ammazzettati e più unti, anche se il sebo totale è sempre lo stesso.
La detersione dei capelli e del cuoio capelluto è necessaria:
- per asportare lo sporco (polvere etc., mescolato al sebo e al sudore).
- per asportare il sebo in eccesso (il sebo diviene irritante e pruriginoso, particolarmente nel soggetto seborroico, specie se associato al sudore. A questo proposito sembra importante l'azione enzimatica di alcuni saprofiti (Pityrosporum) della pelle, che determina liberazione di acidi grassi liberi, irritanti: Weary P.E.; Rook A.).
- per asportare la forfora (le squame pitiriasiche più o meno spesse del soggetto seborroico o psoriasico sono antiestetiche e possono provocare prurito).
- per esigenze puramente estetiche e per l'acconciatura.
In ogni caso le sostanze impiegate per la pulizia dei capelli devono rispettare due importanti fattori che sono costituenti fisiologici della pelle: si tratta del natural moisturizing factor o fattore di idratazione naturale (N.M.F.) (Solaroli C.) e del film o mantello idrolipidico.
Tali fattori sono prodotti dal turn-over cellulare dell'epidermide, dalle ghiandole sebacee, sudoripare, e dalla perspiratio insensibilis e attuano una complessa barriera fisico-chimica che mantiene un'adeguata idratazione degli strati epiteliali superficiali ed è in grado di opporsi validamente a stimoli aggressivi di tipo chimico (sistemi tampone) ed alla proliferazione di batteri e di funghi (potere autosterilizzante della pelle: Monacelli M., Nazzaro P.; Panconesi E.).
Perciò ogni sostanza capace di sgrassare drasticamente la pelle altera il mantello idrolipidico e determina impoverimento di N.M.F., con alterazione notevole dell'idratazione, del pH e delle capacità di difesa e comparsa di prurito e/o di desquamazione.