Il Prof. Orecchia, uno dei massimi esperti in campo di alopecia areata e vitiligine, risponde alla classica domanda (sul sito A.N.A.A.)...anno 2006.
Non potevo ignorare il mio medico,che oltre ad essere un grande ricercatore è anche un medico onesto,sincero e umano...una persona rara e per me molto importante.
La ricerca sui raggi finita nel 2007 non ha portato i risultati sperati,anche se talvolta viene proposta come terapia, su alopecie severe le ricrescite non sono degne di nota...viene proposta con riserva,nel senso che si prova a vedere se il soggetto risponde.
....Dottore, ci sono nuove cure?
Questa è la domanda che ci sentiamo più frequentemente rivolgere dai pazienti con l'alopecia areata.
Purtroppo ci troviamo nell'impossibilità di dare risposte soddisfacenti e l'immunoterapia topica rimane, da oltre due decenni, come quella ancora più efficace e attuale. Infatti io sostengo ormai da tempo che si debba parlare di malattia orfana anche per l'alopecia.
Si tratta di una definizione riservata solitamente a quelle patologie che non suscitano interesse nelle industrie farmaceutiche perché riguardanti un numero esiguo di pazienti e quindi di consumatori di farmaco. Nella loro logica del profitto, le big Pharma non ritengono quindi utile investire soldi e uomini nella ricerca per questo tipo di malattie: sicuramente non ricaverebbero mai quei lauti guadagni cui sono abituate.
Ma l'alopecia areata, se si comprendono anche le forme più lievi, interessa milioni di persone,. Non si capisce quindi questo disinteresse.Che sia perché anche molti medici l'hanno praticamente degradata a semplice disturbo estetico? E perciò non viene inquadrata nella sua giusta portata?, accompagnata com'è da stress, depressione, disturbi nell'inserimento nel lavoro e in ogni ambiente sociale in genere.
Certo tutti siamo d'accordo a ritenere l'alopecia areata meno grave, fortunatamente, dell' AIDS e del cancro, patologie per lo studio delle quali vengono investite, giustamente, cifre non indifferenti. Tuttavia la larga diffusione di questa malattia dovrebbe attirare maggiormente l'attenzione dei governi e dell'industria farmaceutica.
Tuttavia, devo segnalare che qualche piccolo passo, sulla via della conoscenza di questa malattia, si compie; come al solito, negli Stati Uniti.
In particolare il mio amico Jerry Shapiro, alla University of British Columbia di Vancouver, sta utilizzando, per il trattamento dell'alopecia, la toss
Non potevo ignorare il mio medico,che oltre ad essere un grande ricercatore è anche un medico onesto,sincero e umano...una persona rara e per me molto importante.
La ricerca sui raggi finita nel 2007 non ha portato i risultati sperati,anche se talvolta viene proposta come terapia, su alopecie severe le ricrescite non sono degne di nota...viene proposta con riserva,nel senso che si prova a vedere se il soggetto risponde.
....Dottore, ci sono nuove cure?
Questa è la domanda che ci sentiamo più frequentemente rivolgere dai pazienti con l'alopecia areata.
Purtroppo ci troviamo nell'impossibilità di dare risposte soddisfacenti e l'immunoterapia topica rimane, da oltre due decenni, come quella ancora più efficace e attuale. Infatti io sostengo ormai da tempo che si debba parlare di malattia orfana anche per l'alopecia.
Si tratta di una definizione riservata solitamente a quelle patologie che non suscitano interesse nelle industrie farmaceutiche perché riguardanti un numero esiguo di pazienti e quindi di consumatori di farmaco. Nella loro logica del profitto, le big Pharma non ritengono quindi utile investire soldi e uomini nella ricerca per questo tipo di malattie: sicuramente non ricaverebbero mai quei lauti guadagni cui sono abituate.
Ma l'alopecia areata, se si comprendono anche le forme più lievi, interessa milioni di persone,. Non si capisce quindi questo disinteresse.Che sia perché anche molti medici l'hanno praticamente degradata a semplice disturbo estetico? E perciò non viene inquadrata nella sua giusta portata?, accompagnata com'è da stress, depressione, disturbi nell'inserimento nel lavoro e in ogni ambiente sociale in genere.
Certo tutti siamo d'accordo a ritenere l'alopecia areata meno grave, fortunatamente, dell' AIDS e del cancro, patologie per lo studio delle quali vengono investite, giustamente, cifre non indifferenti. Tuttavia la larga diffusione di questa malattia dovrebbe attirare maggiormente l'attenzione dei governi e dell'industria farmaceutica.
Tuttavia, devo segnalare che qualche piccolo passo, sulla via della conoscenza di questa malattia, si compie; come al solito, negli Stati Uniti.
In particolare il mio amico Jerry Shapiro, alla University of British Columbia di Vancouver, sta utilizzando, per il trattamento dell'alopecia, la toss