La domanda per smash era come sei arrivato alla conclusione del dismorfismo e non come sei arrivato alla conclusione che è un disturbo comportamentale.
L'approccio cognitivo-comportamentale (che in ogni caso non indica che il target siano disturbi comportamentali, ma è solo un approccio) potrebbe essere utile qualora la patologia non sia massiccia , che consiste cioè nella preoccupazione di essere brutti e poco desiderabili e che si esplica con comportamenti ripetitivi ed ossessivi che necessitano di essere estinti (guardarsi allo specchio, ecc).
Ma la natura profonda non viene indagata. Si estingue (forse) il comportamento disfunzionale ma le possibilità di successo sono minime perchè non si tratta solo di comportamenti meccanici e ripetitivi (come fumare sigarette, lavarsi continuamente,ecc)ma di un disturbo psichico estremamente violento.
Il vero dismorfofobico non pensa di essere bruttino e un pò calvo, ma pensa di essere informe e deforme, mostruoso e quasi non umano. Egli è davvero convinto di essere copletamente calvo quando in realtà è solo stempiato, ed inoltre pensa che la calvizie sia estremamente invalidante per il successo nei vari campi di vita.
Capirai che da questo punto di vista v'e' una perdita del contatto con la realtà, e questo determina l'ascrizione del problema nel registro della psicosi.
Per questo credo che smash, come qualsiasi altro utente che lamenta il dismorfismo, non siano realmente malati di questa patologia ma siano tuttalpiù molto preoccupati per la propria immagine, e che arrivino a determinate conclusioni a causa di fattori moderni (sociali), come l'esasperazione della bellezza nei modelli televisivi.
Ma in ogni caso solo uno specialista è in grado di individuare la vera natura del problema e indirizzare il soggetto verso il trattamento più adatto.
Ciao!