Strano destino quello della tricologia...
L'uomo da tempo immemorabile, da quando è diventato umano e forse ancora da prima, si è sempre preoccupato per i suoi capelli fino alla nevrosi. Quando la medicina è nata subito si è occupata dei capelli. Il più antico specialista in malattie dei capelli di cui si ha notizia è del 4000 a.C, l'egiziano Hakiem el Demagh. Quando però la medicina occidentale ha creduto di essere diventata nobile ha rinnegato la tricologia come scienza impura, tanto che, salvo poche grandi eccezioni, la maggior parte dei dermatologi ha prestato scarso interesse ai problemi dei capelli, tanto che il termine tricologia compare sullo Zingarelli solo dal 1997.
Quando ero uno specializzando in dermatologia non esisteva nessun libro (almeno in Italiano) che parlasse di tricologia e le lezioni durante i corsi di specializzazione erano limitate alle tigne, alla alopecia areata ed a qualche ora di racconti, per lo più anedottici.
Il dermatologo serio non doveva occuparsi di tricologia. Un notissimo professore toscano, direttore di cattedra, faceva letteralmente cacciare dal suo studio tutti coloro che andavano a consultarlo per problemi di capelli.
Chi dei giovani specialisti si voleva occupare di tricologia lo faceva quasi di nascosto, quasi vergognandosi e senza dirlo ai colleghi e soprattutto ai docenti; non aveva maestri e quel che apprendeva lo imparava sul campo.
Erano altri che si occupavano di capelli... nonne, parrucchieri e tricologi e centri tricologici di estrazione imprecisata ed imprecisabile. Questi Centri erano ovviamente criticati dalla dermatologia ufficiale che però niente faceva in tricologia, neppure ci provava e non se ne curava. Lo stesso termine Tricologia non veniva pronunziato ma si doveva parlare di malattie dei capelli.
Del resto la tricologia in senso odierno era allora giovane. Gli stessi studi di Hamilton con i quali si può dire che nasce la tricologia moderna sono del 1942 e le pubblicazioni di Norwood del 1970.
Poi negli anni 80 qualcosa è cambiato... Improvvisamente, da quando l'industria farmaceutica ha prodotto i primi farmaci ufficialmente diretti a cambiare il decorso della calvizie maschile (progesterone e minoxidil prima, la finasteride poi) ed ha cominciato a spenderci fiumi di denaro la tricologia è diventata qualcosa di dignitoso. Sono stati pubblicati i primi libri. La dermatologia ufficiale ha rivendicato i sui diritti sulla materia. Si è fatta la Guerra ai Centri Tricologici. I Grandi Professori, subito aggiornatisi su nuovi testi americani, sono stati nominati Grandi Tricologi e chi in Italia si occupava da prima, seriamente, di tricologia è stato spesso emarginato.
La Scuola Fiorentina, forse più delle altre in Italia, ha vecchie tradizioni di tricologia, talvolta anche in contrasto con conoscenze date oggi per acquisite.