Delucidazioni in merito ai prodotti dello shop

fabio96

Utente
9 Luglio 2017
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Salve,

vorrei delucidazioni in merito ai prodotti dello shop.

60 SOFTGELS di Serenoa Repens della Vitaminity costano € 24,90 mentre il Restax mi costa 30 euro in farmacia e anche di più
Una confezione di vitaminity mi dura 60 giorni quindi in teoria è vantaggioso

-Ma come è possibile che abbia un costo più basso rispetto alle altre marche e con una sola capsula da prendere al giorno?
I costi di produzione non sono gli stessi?

-Come fa ad avere costi più bassi dato che vende solo online e non in farmacia?

Così come tutti gli altri prodotti "Vitaminity"

Grazie
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Milano
Quando è nato lo shop la lamentela degli utenti era che si non si trovavano integratori adatti alle terapie della calvizie comune o si trovava qualcosa a prezzi spropositati rispetto all'estero e sopratutto agli USA. Ad esempio per risparmiare sulla serenoa si andava a comprare su un sito USA monotematico (sawpalmetto.com) la serenoa di buona qualità e titolazione.

Si è poi visto che qui da noi gli integratori avevano un cosidetto "mark up" piuttosto elevato e giustificato più che altro da un mercato protetto e isolato che con il diffondersi degli acquisti in rete stava però per trasformarsi portando più concorrenza e vantaggi per i consumatori.

Così si è iniziato a fare integratori il cui prezzo dava margini più adeguati alla nuova situazione a tutto vantaggio degli utilizzatori "smart" che non seguivano solo i marchi affermati e presenti nel canale farmaceutico.

In altre parole da quando c'è il commercio on line è possibile fare prodotti che ti riservano un margine adeguato e contengono sostanze di qualità nei quantitativi necessari (altro difetto del mercato precedente era che davano quantità esigue, ma a caro prezzo).

I canali ufficiali sono rimasti su quelle strategie precedenti perché la fidelizzazione verso i canali tradizionali è alta da noi, ma il commercio on line ha fatto grandi passi avanti soprattutto grazie ai giovani che sono molto attenti a cogliere le nuove occasioni e a sfruttare i benefici della rete.

Quindi non c'è alcun mistero dietro, era proprio lo scopo dello shop e quello di altri shop analoghi che vendono in rete rompere un mercato fermo su delle rendite non più accettabili come consumatori.

Ovviamente il commercio on line ha costi inferiori rispetto ai canali tradizionali perché salta un passaggio e quindi per forza costa meno, ossia non deve garantire un margine anche al rivenditore, si passa dal produttore/distributore al consumatore (senza passare dal retail, ossia dal rivenditore, il negozio), quindi non si aggiunge margine a margine e costo a costo. Questa è una cosa che è così da sempre, quando si accorcia la catena distributiva i prezzi scendono, da sempre alcuni per risparmiare vanno a comprare in fabbrica o negli spacci dei vari marchi, pertanto la tua domanda su questo punto mi sorprende un poco.

Ciao

MA - r l i n
 
Ultima modifica:

fabio96

Utente
9 Luglio 2017
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Grazie, molto chiaro.
Effettivamente la vendita diretta al cliente abbatte i costi.
Mi sono fatto questa domanda perché penso che comunque offrire un integratore di qualità richieda costi di produzione e materie prime non irrilevanti e venderli a un buon prezzo ( e con quel dosaggio) optando solo per il mercato online mi sembrava strano.
Tutto chiarito.
 

marlin

Amministratore
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9 Maggio 2004
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Guarda per quanto riguarda la qualità delle sostanze c'è stata un'evoluzione negli ultimi anni grazie anche alla grande concorrenza globale e all'apertura dei mercati. Di fatto anni fa ci lamentavamo che qui da noi non c'erano i prodotti che a noi servivano e quando c'erano, o meglio c'erano parzialmente, scontavano prezzi molto alti per quantità di attivi basse ,situazione dovuta anche alla mancanza di concorrenza. I grandi produttori che vanno sui canali dei rivenditori si sono mossi poco con i prezzi, perché in quel canale appunto passa il messaggio che la qualità sia solo loro, anche se poi le fonti mondiali di sostanze di qualità sono quelle e si sono molto omologate in questi anni proprio grazie alla concorrenza. Solo che un marchio che fa marketing e pubblicità da anni e da anni è noto nel canale di rivendita non solo può permettersi dei margini maggiori (anche per ripagarsi questi costi), ma li deve anche garantire ai suoi clienti rivenditori, tutto questo però va a discapito dell'utilizzatore finale.

Penso al caso della vit. C che è uno dei primi e più semplici attivi che è venuto a galla, se prendi i marchi pubblicizzati nei canali specializzati la paghi molte volte di più che se prendi la stessa vit.C in rete e magari in mega dosaggi se non in polvere. Eppure è sempre la stessa vitamina C. Qualcuno ha cercato di differenziarsi vendendo una presunta vitamina più naturale a prezzi maggiori, ma è una sostanza troppo semplice per poter avere delle varianti che valgono il maggior prezzo richiesto. Ce la si può giocare sulla certificazione, la purezza, gli eventuali inquinanti, infatti c'è stato tutto un periodo in cui la competizione era in base ai certificati che non sempre però sono la verità assoluta. E' finito anche quel periodo, la vitamina C è vitamina C, chi va in rete ad approfondire su queste cose (non moltissimi) sa dove comprarla al prezzo migliore, tutti gli altri continueranno a prenderla dove l'hanno sempre presa.

Ora fai conto che è diventato così un po' per tutte le sostanze, quindi mettendole assieme in integratori più complessi si hanno prodotti di qualità più o meno equivalente. La concorrenza si è così spostata sulle quantità e quindi sul prezzo per unità di misura. Questo almeno per chi si interessa a queste cose come di solito gli utenti della rete, tutti gli altri restano sui canali tradizionali.

Ciao

MA - r l i n
 
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fabio96

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9 Luglio 2017
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Certamente
c'è anche il fatto che il consumatore si senta psicologicamente più "sicuro" e garantito con un marchio che fa marketing e pubblicità e sceglie anche il mercato tradizionale ma ovviamente come hai ben spiegato la scelta del mercato non c'entra nulla con la qualità.
 

marlin

Amministratore
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Diciamo che se con minore qualità si intende qualcosa che può risultare dannoso, su questo c'è una forte vigilanza delle autorità competenti sulle fonti. Ogni tanto infatti scatta qualche allarme e alcuni prodotti vengono ritirati. Se invece per qualità si intendono fonti migliori diciamo che c'è appunto stata una certa omologazione, magari non assoluta, ma piuttosto spinta. A questo punto la differenza la possono fare le quantità di attivi in rapporto al prezzo e in questo caso è più facile trovare "qualità", o perlomeno "quantità", al di fuori dei canali tradizionali, oppure, restando in questi canali, nelle produzioni artigianali o galeniche.

Ciao

MA - r l i n
 
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