Cosa fanno le multinazionali del farmaco!

6 Marzo 2006
325
0
265
Le multinazionali del farmaco stanno evolvendo verso strategie di marketing sempre più aggressive e criminali.
Siamo arrivati al punto che INVENTANO dal nulla delle malattie.
Ci stanno inondando di farmaci nuovi, di integratori vari e di tante, tante STR.ONZATE.
Vi riporto stralci di un testo di Moynihan e Cassels, uno giornalista e l'altro ricercatore:
..alcune imprese farmaceutiche, raggiunto il tetto del mercato dei malati, si orientano verso i sani per continuare a crescere.
Gli alti e bassi della vita quotidiana diventano turbe mentali, i fastidi comuni vengono trasformati in patologie spaventose. L'industria farmaceutica (che in tutto il mondo ha un fatturato di 500 miliardi di dollari) sfrutta le nostre paure più profonde. Piccoli problemi vengono descritti come patologie gravi, sicchè la timidezza diventa disturbo di ansietà sociale, la tensione premestruale una malattia mentale definita disturbo disforico premestruale. Il semplice fatto di essere un soggetto a rischio, potenzialmente in grado di sviluppare una patologia, diventa di per sè una patologia.
L'obiettivo (delle case farmaceutiche) è sempre quello di stabilire un legame tra stato di salute e farmaco, così da ottimizzare le vendite. Una delle migliori strategie consiste nel cambiare il modo in cui la gente vede i propri non gravi disturbi. Li si deve convincere che i problemi accettati fino ad ora al massimo come un fastidio sono, ora, degni di un intervento medico. (affermazione di Vince Perry, guru del marketing mondiale, che lavora per case farmaceutiche)
La vendita di malattie si fa ricorrendo a varie tecniche di marketing, la più diffusa resta quella della paura.
Una redattrice medica, Lynn Payer, ha descirtto il processo da lei definito di vendita delle malattie: e cioè il modo in cui medici e ditte farmaceutiche ampliano senza necessità le definizioni delle malattie, in modo da ricevere più pazienti e vendere più medicinali.


Con questo stralcio volevo sottolineare come bisogna sempre prendere con le pinze le notizie mediche che giungono a noi, specialmente quelle dagli USA, che hanno una deregulation nelle pubblicità che permette di mandare spot che da noi verrebbero considerati pubblicità ingannevole.
L'approccio che noi dovremmo avere verso i farmaci dovrebbe essere più che mai critico, perchè sulla nostra pelle (e sulle nostre tasche) crescono i parassiti delle grandi multinazionali del farmaco, che son pur sempre imprese orientate dalla log
 
6 Marzo 2006
325
0
265
Le multinazionali del farmaco stanno evolvendo verso strategie di marketing sempre più aggressive e criminali.
Siamo arrivati al punto che INVENTANO dal nulla delle malattie.
Ci stanno inondando di farmaci nuovi, di integratori vari e di tante, tante STR.ONZATE.
Vi riporto stralci di un testo di Moynihan e Cassels, uno giornalista e l'altro ricercatore:
..alcune imprese farmaceutiche, raggiunto il tetto del mercato dei malati, si orientano verso i sani per continuare a crescere.
Gli alti e bassi della vita quotidiana diventano turbe mentali, i fastidi comuni vengono trasformati in patologie spaventose. L'industria farmaceutica (che in tutto il mondo ha un fatturato di 500 miliardi di dollari) sfrutta le nostre paure più profonde. Piccoli problemi vengono descritti come patologie gravi, sicchè la timidezza diventa disturbo di ansietà sociale, la tensione premestruale una malattia mentale definita disturbo disforico premestruale. Il semplice fatto di essere un soggetto a rischio, potenzialmente in grado di sviluppare una patologia, diventa di per sè una patologia.
L'obiettivo (delle case farmaceutiche) è sempre quello di stabilire un legame tra stato di salute e farmaco, così da ottimizzare le vendite. Una delle migliori strategie consiste nel cambiare il modo in cui la gente vede i propri non gravi disturbi. Li si deve convincere che i problemi accettati fino ad ora al massimo come un fastidio sono, ora, degni di un intervento medico. (affermazione di Vince Perry, guru del marketing mondiale, che lavora per case farmaceutiche)
La vendita di malattie si fa ricorrendo a varie tecniche di marketing, la più diffusa resta quella della paura.
Una redattrice medica, Lynn Payer, ha descirtto il processo da lei definito di vendita delle malattie: e cioè il modo in cui medici e ditte farmaceutiche ampliano senza necessità le definizioni delle malattie, in modo da ricevere più pazienti e vendere più medicinali.


Con questo stralcio volevo sottolineare come bisogna sempre prendere con le pinze le notizie mediche che giungono a noi, specialmente quelle dagli USA, che hanno una deregulation nelle pubblicità che permette di mandare spot che da noi verrebbero considerati pubblicità ingannevole.
L'approccio che noi dovremmo avere verso i farmaci dovrebbe essere più che mai critico, perchè sulla nostra pelle (e sulle nostre tasche) crescono i parassiti delle grandi multinazionali del farmaco, che son pur sempre imprese orientate dalla log
 
6 Marzo 2006
325
0
265
Le multinazionali del farmaco stanno evolvendo verso strategie di marketing sempre più aggressive e criminali.
Siamo arrivati al punto che INVENTANO dal nulla delle malattie.
Ci stanno inondando di farmaci nuovi, di integratori vari e di tante, tante STR.ONZATE.
Vi riporto stralci di un testo di Moynihan e Cassels, uno giornalista e l'altro ricercatore:
..alcune imprese farmaceutiche, raggiunto il tetto del mercato dei malati, si orientano verso i sani per continuare a crescere.
Gli alti e bassi della vita quotidiana diventano turbe mentali, i fastidi comuni vengono trasformati in patologie spaventose. L'industria farmaceutica (che in tutto il mondo ha un fatturato di 500 miliardi di dollari) sfrutta le nostre paure più profonde. Piccoli problemi vengono descritti come patologie gravi, sicchè la timidezza diventa disturbo di ansietà sociale, la tensione premestruale una malattia mentale definita disturbo disforico premestruale. Il semplice fatto di essere un soggetto a rischio, potenzialmente in grado di sviluppare una patologia, diventa di per sè una patologia.
L'obiettivo (delle case farmaceutiche) è sempre quello di stabilire un legame tra stato di salute e farmaco, così da ottimizzare le vendite. Una delle migliori strategie consiste nel cambiare il modo in cui la gente vede i propri non gravi disturbi. Li si deve convincere che i problemi accettati fino ad ora al massimo come un fastidio sono, ora, degni di un intervento medico. (affermazione di Vince Perry, guru del marketing mondiale, che lavora per case farmaceutiche)
La vendita di malattie si fa ricorrendo a varie tecniche di marketing, la più diffusa resta quella della paura.
Una redattrice medica, Lynn Payer, ha descirtto il processo da lei definito di vendita delle malattie: e cioè il modo in cui medici e ditte farmaceutiche ampliano senza necessità le definizioni delle malattie, in modo da ricevere più pazienti e vendere più medicinali.


Con questo stralcio volevo sottolineare come bisogna sempre prendere con le pinze le notizie mediche che giungono a noi, specialmente quelle dagli USA, che hanno una deregulation nelle pubblicità che permette di mandare spot che da noi verrebbero considerati pubblicità ingannevole.
L'approccio che noi dovremmo avere verso i farmaci dovrebbe essere più che mai critico, perchè sulla nostra pelle (e sulle nostre tasche) crescono i parassiti delle grandi multinazionali del farmaco, che son pur sempre imprese orientate dalla log
 
6 Marzo 2006
325
0
265
inserito nella sezione ai nuovi come scegliere la terapia adatta perchè siano critici nello sceglierla, perchè non regalino soldi a nessuno.
 

erik

Utente
6 Settembre 2004
323
0
265
tutto vero purtroppo, fate attenzione a buttare giù farmaci come caramelle, che altro dire..ma le case farmaceutiche sono da sempre così.

ultimo esempio su scala mondiale: l'aviaria.

tutti i governi hanno speso decine di milioni di dollari/euro per avere degli antivirali inutili.