conta più la sensibilità o quantità di dht?

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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Gentile Dottor Gigli, mi domandavo se nella calvizie androgetica conta di più la propria sensibilità al dht oppure la quantità dello stesso. si dice spesso che dopo i 40 la calvizie si stabilizza ma ho diversi parenti che hanno sviluppato calvizie evidenti proprio dopo quella fascia d'età.

nel mio caso devo dire che la situazione anche grazie a finasteride e minoxidil si è abbastanza stabilizzata.

tuttavia, non ho compreso del tutto se quindi la calvizie dipende maggiormente dalla sensibilità dei follicoli a questo ormone (dht) oppure se la sua quantità influisce maggiormente.

avevo letto che ad esempio la finasteride inibisce circa il 66% del dht in circolo. si dedurrebbe quindi che quel rimanente 34% possa far diversi danni mentre in realtà nei buoni risponditori alla cura i miglioramenti sembrano evidenti (vedi mio caso). allora quel 34% di dht dove fa a finire?





 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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Gentile Dottor Gigli, mi domandavo se nella calvizie androgetica conta di più la propria sensibilità al dht oppure la quantità dello stesso. si dice spesso che dopo i 40 la calvizie si stabilizza ma ho diversi parenti che hanno sviluppato calvizie evidenti proprio dopo quella fascia d'età.

nel mio caso devo dire che la situazione anche grazie a finasteride e minoxidil si è abbastanza stabilizzata.

tuttavia, non ho compreso del tutto se quindi la calvizie dipende maggiormente dalla sensibilità dei follicoli a questo ormone (dht) oppure se la sua quantità influisce maggiormente.

avevo letto che ad esempio la finasteride inibisce circa il 66% del dht in circolo. si dedurrebbe quindi che quel rimanente 34% possa far diversi danni mentre in realtà nei buoni risponditori alla cura i miglioramenti sembrano evidenti (vedi mio caso). allora quel 34% di dht dove fa a finire?





 

de rossi

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9 Agosto 2007
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Gentile Dottor Gigli, mi domandavo se nella calvizie androgetica conta di più la propria sensibilità al dht oppure la quantità dello stesso. si dice spesso che dopo i 40 la calvizie si stabilizza ma ho diversi parenti che hanno sviluppato calvizie evidenti proprio dopo quella fascia d'età.

nel mio caso devo dire che la situazione anche grazie a finasteride e minoxidil si è abbastanza stabilizzata.

tuttavia, non ho compreso del tutto se quindi la calvizie dipende maggiormente dalla sensibilità dei follicoli a questo ormone (dht) oppure se la sua quantità influisce maggiormente.

avevo letto che ad esempio la finasteride inibisce circa il 66% del dht in circolo. si dedurrebbe quindi che quel rimanente 34% possa far diversi danni mentre in realtà nei buoni risponditori alla cura i miglioramenti sembrano evidenti (vedi mio caso). allora quel 34% di dht dove fa a finire?





 

dr_paolo gigli

Moderatore
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16 Marzo 2003
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Conta la sensibilita' , il numero dei recettori per il dht e la loro distribuzione locale.non si puo' vaslutarew l'0efficacia dela finasteride in base alla riduzione del livello di dht circolante, quello che comnta e' solo l'effetto di inibizione periferica che non e' una misura del dht circolante e non e' misurabile con gli esami del sangue
saluti
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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Citazione:Messaggio inserito da Dr.Paolo Gigli
Conta la sensibilita' , il numero dei recettori per il dht e la loro distribuzione locale.non si puo' vaslutarew l'0efficacia dela finasteride in base alla riduzione del livello di dht circolante, quello che comnta e' solo l'effetto di inibizione periferica che non e' una misura del dht circolante e non e' misurabile con gli esami del sangue
saluti


vuol dire quindi che potrei avere di fatto pochi follicoli sensibili al dht e per questo aver sviluppato una calvizie meno incisiva?