Citazione:Messaggio inserito da IronMan
si cerca solo una ragazza che possibilmente non ti faccia sempre capire che vuole stare con uno che assomiglia a tutto tranne che a te.
(...)
Stare con gli altri è una cosa meravigliosa,però non deve certo essere
una cosa di primaria importanza..non ci si può sempre aggrappare al prossimo a mò di sanguisuga.
Punto primo: ho risposto a questo 3D perché a volte mi sembra che nel tentativo di aiutare una persona, si parli riflettendo, nella propria opinione, la condizione personale che si sta vivendo, piuttosto che dare un consiglio spassionato e, soprattutto, ragionato (con calma, analizzando tutti i punti).
Punto secondo: sono d'accordo su quanto dici. Spesso nelle relazioni, anche dando tutto, non si dà a quella persona ciò di cui lei ha bisogno. E l'errore più grave può essere quello di portare avanti una relazione del genere, sia da parte di chi non capisce la mancanza, sia di chi non la esprime. Come si può evitare tutto questo se non parlando, conoscendosi, litigando, ma soprattutto e prima di tutto ammettendo le proprie necessità con se stessi? Bisogna mettere da parte l'orgoglio, le paure e affrontare prima di tutto se stessi e poi dire francamente all'altro io sono così o io ho bisogno di questo. Anche a costo di perdere l'altro. Perché non si può rimanere aggrappati: si sta insieme per amore, non per necessità. Non si tratta di fare il processo ai desideri altrui: ognuno deve innanzitutto rendere conto a se stesso e in ultima istanza alla persona con cui sta. Ma non deve mai mentire, mai nascondersi, fingere. Deve essere se stesso e capire se con quella persona può andare, oppure no. Accontentarsi va bene ed è giusto, ma in misura di ciò che si è, altrimenti si sconfina nell'incompatibilità di carattere e di stile di vita. A chi fare il processo, poi? a chi non ha parlato o a chi non ha capito? O a entrambi per aver portato avanti una storia sbagliata perché sbilanciata nelle necessità o perché due persone sono totalmente diverse e guardano in due direzioni opposte?
Per quanto riguarda invece il secondo punto, sono d'accordo con te... ma temo che si tratti di una questione di età: quando si hanno 20, 30 anni o 40, si può pensare di rimanere soli. Ma poi gli anni passano... e quando cominciano a mancare i tuoi cari, gli amici... cosa ti rimane? Vale la regola del mettere sulla bilancia due pesi: i sacrifici richiesti da una relazione, e il peso di non avere nulla. Se desideri un giorno avere una famiglia devi imparare che se ami veramente l'altra persona, non ti sarà dato tutto gratis, ma ti costerà una fatica immane. Ma ne varrà la pena se avete costruito una relazione fondata su sani principi, in primis, l'onestà dei sentimenti. Forse oggi non ti sembra così, ma chissà fra qualche anno... Non pensare che le coppie che resistono negli anni siano persone che si sono soltanto accontentate o che hanno mandato giù bocconi amari e basta, o che si sono aggrappate all'altro, perché con gli anni impari ad accantonare le ingiustizie, acquisisci una maturità che ti consente di dare il giusto peso agli eventi e di rimanere insieme nonostante tutto. E si da' il giusto peso ad una litigata, ad un'incomprensione, ad un periodo difficile. E' questo l'amore vero, quello che si costruisce col tempo e che ti ripaga di tutte le sofferenze. Non è quello che in sintesi si riduce al banale ti amo, ma è il desiderio di stare con quella persona perché la senti giusta per te, perché capisci che è con lei che vuoi costruire qualcosa e insieme mettete in piedi un progetto di vita. Tutto il resto, sono storie, storie di vita normali e quotidiane. Ma l'amore quello vero è tutto un'altra cosa... Mi sono spiegata?
Baci
Marina