Italia, Patria mia, sei al minimo di dignità della tua storia. Ammorbata da una classe politica corrotta, strapagata e criminale.
Al disastro economico, morale, culturale, ambientale, sociale.
[V]
Eppure io ti voglio bene cara Italia e ti dedico l'aria di basso più bella che ha scritto Giuseppe Verdi!
Patria mia liberati dagli orrendi e opulenti governanti, dalla corruzione, dall'immoralità, dallo spreco, dall'INDECENZA!
[V]
(dai Vespri Siciliani)
O patria, o cara patria, alfin ti veggo!
L’esule ti saluta dopo sì lunga assenza.
Il fiorente tuo suolo ripien d’amore io bacio.
Reco il mio voto a te, col braccio e il core!
O tu, Palermo, terra adorata,
a me sì caro riso d’amor,
alza la fronte tanto oltraggiata,
il tuo ripiglia primier splendor!
Chiesi aita a straniere nazioni,
ramingai per castella e città.
Ma, insensibil al fervido sprone,
dicea ciascun: Siciliani, ov’è il prisco valor?
Su, sorgete a vittoria, all’onor!
L'ultima chicca è questa.
IN MALATTIA PARTECIPA AD UNA REGATA, GIUDICE CONDANNATA DAL CSM
ROMA - Aveva goduto di una lunga aspettativa per malattia per una patologia alla schiena che le impediva di stare a lungo piedi e seduta; eppure, nell'ultimo periodo di congedo aveva partecipato a un'importante gara velica di livelli estremi, in vista di un'ulteriore regata transoceanica. Protagonista della vicenda un giudice donna, che é stata condannata dalla sezione disciplinare del Csm a una doppia sanzione: la perdità di anzianità di un anno e il trasferimento d'ufficio.
Le attività sportive di una certà difficoltà, come la navigazione d'altura, le erano state caldamente prescritte si era giustificata la donna. Senza riuscire a convincere il Csm, che l'ha condannata per aver utilizzato strumenti previsti dalla legge per finalità diverse da quelle tipiche (cura e riabilitazione). Ad aggravare la posizione del magistrato la vasta eco giornalistica che c'era stata sulla sua partecipazione alla regata transoceanica, con grave danno anche alla credibilità dell'istituzione giudiziaria.
Al disastro economico, morale, culturale, ambientale, sociale.
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Eppure io ti voglio bene cara Italia e ti dedico l'aria di basso più bella che ha scritto Giuseppe Verdi!
Patria mia liberati dagli orrendi e opulenti governanti, dalla corruzione, dall'immoralità, dallo spreco, dall'INDECENZA!
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(dai Vespri Siciliani)
O patria, o cara patria, alfin ti veggo!
L’esule ti saluta dopo sì lunga assenza.
Il fiorente tuo suolo ripien d’amore io bacio.
Reco il mio voto a te, col braccio e il core!
O tu, Palermo, terra adorata,
a me sì caro riso d’amor,
alza la fronte tanto oltraggiata,
il tuo ripiglia primier splendor!
Chiesi aita a straniere nazioni,
ramingai per castella e città.
Ma, insensibil al fervido sprone,
dicea ciascun: Siciliani, ov’è il prisco valor?
Su, sorgete a vittoria, all’onor!
L'ultima chicca è questa.
IN MALATTIA PARTECIPA AD UNA REGATA, GIUDICE CONDANNATA DAL CSM
ROMA - Aveva goduto di una lunga aspettativa per malattia per una patologia alla schiena che le impediva di stare a lungo piedi e seduta; eppure, nell'ultimo periodo di congedo aveva partecipato a un'importante gara velica di livelli estremi, in vista di un'ulteriore regata transoceanica. Protagonista della vicenda un giudice donna, che é stata condannata dalla sezione disciplinare del Csm a una doppia sanzione: la perdità di anzianità di un anno e il trasferimento d'ufficio.
Le attività sportive di una certà difficoltà, come la navigazione d'altura, le erano state caldamente prescritte si era giustificata la donna. Senza riuscire a convincere il Csm, che l'ha condannata per aver utilizzato strumenti previsti dalla legge per finalità diverse da quelle tipiche (cura e riabilitazione). Ad aggravare la posizione del magistrato la vasta eco giornalistica che c'era stata sulla sua partecipazione alla regata transoceanica, con grave danno anche alla credibilità dell'istituzione giudiziaria.