Pasqua,Páscoa, Pascuas sono parole derivate dall'ebraico pesah e dal latino pascha che significano passaggio. All'inizio, come festa ebraica, la Pasqua era un modo di celebrare e di ricordare la tanto sognata liberazione del popolo ebreo dalla schiavitù in Egitto.
Con l'avvento del Cristianesimo, invece, il termine Pasqua non più simboleggia il passaggio della schiavitù alla libertà;ma, il passaggio dalla morte alla resurrezione, attraverso la figura del cosiddetto Cristo.
La festa, oltre al senso religioso ad essa intrinseco, aveva anche un legame pagano associato all'atteso arrivo della primavera e, quindi, al risveglio della natura che sembrava ormai morta, dopo il freddo periodo invernale. Ecco il perché di venir celebrata dopo l'equinozio di primavera, nel primo plenilunio o nella prima domenica dopo il plenilunio.
Ancora oggi come nei tempi primitivi, l'usanza del pasto rituale e dei simboli pasquali (la maggioranza dei simboli come:l'uova di origine persiana, l'agnello, il coniglio, il pesce - posteriormente associato ai cristiani- il grano ed il pane vengono associati all'importanza data dagli antichi - pagani e non pagani - alla ricchezza della terra e agli alimenti da essa tratti) si fanno presente nel festeggio della Pasqua.
Vi auguro che questa Pasqua possa rappresentare per ognuno di voi un passaggio dalla tristezza alla gioia, dal buio alla luce, dalla turbolenza alla serenità,e forse, dall'odio all'amore.
E se non possiamo bagnarci due volte nello stesso fiume perché, allora fermarci in attesa di quel che potrebbe o potrà essere, invece di cogliere l'attimo fuggente?!
In questa Pasqua, faccio come Orazio e vi dico un semplice: Carpe diem...
Tutti muoiono prima o poi come direbbe il saggio;ma,purtroppo sono pochi quelli che vivono.
Buon Passaggio e non esagerate con le delizie Nu