CANNIBALI MANGIARONO MISSIONARI, ORA LE SCUSE
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SYDNEY - I discendenti di cannibali in Papua Nuova Guinea che uccisero a mangiarono quattro missionari metodisti figiani nel 1878 hanno chiesto formalmente scusa alle Figi per le azioni dei loro antenati. Oggi si è tenuta una cerimonia di riconciliazione, alla presenza di migliaia di persone, nella provincia di East New Britain in cui i quattro morirono. L'ambasciatore delle Figi in Papua Nuova Guinea, Ratu Isoa Tikoca, ha accettato le scuse in un'elaborata cerimonia, in cui sono state accese candele in memoria dei quattro, che erano parte di un gruppo di ministri del culto e predicatori, giunti nelle isole nel 1875 per diffondere il cristianesimo. In questa circostanza siamo profondamente commossi e offriamo a voi la grande gioia del perdono, mentre finalmente mettiamo fine a ogni disaccordo, ha detto l'ambasciatore. Gli ha fatto eco il governatore generale di Papua Nuova Guinea, Sir Paulias Matane, (che ha funzioni di capo di stato in rappresentanza della regina Elisabetta) il quale ha elogiato i primi missionari per aver portato il cristianesimo nel Paese, e ha fatto appello ai presenti perché seguano i principi guida della religione. [?]Vorrei che tutti seguissero i 10 comandamenti, ma ancora molti oggi rubano e commettono adulterio, ha detto Matane. La cerimonia si è svolta in occasione del 132/o anniversario dell'episodio di cannibalismo. I religiosi metodisti delle Figi arrivarono nelle isole che ora si chiamano Papua Nuova Guinea, guidati dal pastore inglese George Brown. Nell'aprile 1878, un pastore figiano e tre predicatori furono uccisi e mangiati dalla tribù Tolai nella penisola di Gazelle. il rev. Brown, che combinava il ministero religioso con quello di esploratore e antropologo dilettante, si vendicò organizzando e guidando una spedizione punitiva.[cc] Il cannibalismo era comune allora in molte isole del Pacifico, tanto che le Figi erano chiamate Isole dei cannibali, e decine di missionari furono uccisi e mangiati dagli isolani ostili. Brown aveva familiarità con quelle tradizioni: in uno dei suoi diari descrive la visita in un villaggio in cui contò 35 mascelle umane a alcune mani, disseccate dal fumo, appese in una sola capanna. Era consapevole pertanto dei rischi che correvano i missionari, ma ritenne necessaria la rappresaglia perché temeva un sollevamento della tribù e un massacro dell'intero gruppo di religiosi europei che si trovava nella zona. [V] Almeno dieci componenti del
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SYDNEY - I discendenti di cannibali in Papua Nuova Guinea che uccisero a mangiarono quattro missionari metodisti figiani nel 1878 hanno chiesto formalmente scusa alle Figi per le azioni dei loro antenati. Oggi si è tenuta una cerimonia di riconciliazione, alla presenza di migliaia di persone, nella provincia di East New Britain in cui i quattro morirono. L'ambasciatore delle Figi in Papua Nuova Guinea, Ratu Isoa Tikoca, ha accettato le scuse in un'elaborata cerimonia, in cui sono state accese candele in memoria dei quattro, che erano parte di un gruppo di ministri del culto e predicatori, giunti nelle isole nel 1875 per diffondere il cristianesimo. In questa circostanza siamo profondamente commossi e offriamo a voi la grande gioia del perdono, mentre finalmente mettiamo fine a ogni disaccordo, ha detto l'ambasciatore. Gli ha fatto eco il governatore generale di Papua Nuova Guinea, Sir Paulias Matane, (che ha funzioni di capo di stato in rappresentanza della regina Elisabetta) il quale ha elogiato i primi missionari per aver portato il cristianesimo nel Paese, e ha fatto appello ai presenti perché seguano i principi guida della religione. [?]Vorrei che tutti seguissero i 10 comandamenti, ma ancora molti oggi rubano e commettono adulterio, ha detto Matane. La cerimonia si è svolta in occasione del 132/o anniversario dell'episodio di cannibalismo. I religiosi metodisti delle Figi arrivarono nelle isole che ora si chiamano Papua Nuova Guinea, guidati dal pastore inglese George Brown. Nell'aprile 1878, un pastore figiano e tre predicatori furono uccisi e mangiati dalla tribù Tolai nella penisola di Gazelle. il rev. Brown, che combinava il ministero religioso con quello di esploratore e antropologo dilettante, si vendicò organizzando e guidando una spedizione punitiva.[cc] Il cannibalismo era comune allora in molte isole del Pacifico, tanto che le Figi erano chiamate Isole dei cannibali, e decine di missionari furono uccisi e mangiati dagli isolani ostili. Brown aveva familiarità con quelle tradizioni: in uno dei suoi diari descrive la visita in un villaggio in cui contò 35 mascelle umane a alcune mani, disseccate dal fumo, appese in una sola capanna. Era consapevole pertanto dei rischi che correvano i missionari, ma ritenne necessaria la rappresaglia perché temeva un sollevamento della tribù e un massacro dell'intero gruppo di religiosi europei che si trovava nella zona. [V] Almeno dieci componenti del