Buon Anno a tutti

15 Ottobre 2003
86
3
65
E' bello ricevere gli auguri , ma nel mio caso è più bello farli.
Ed io sono qui proprio questa sera ad augurarvi uno splendido 2005, ricordandomi di farlo ai responsabili di questo sito, sempre impeccabili e, devo dire, ottimi padroni di casa; ai moderatori, sempre obiettivi e tempestivi; ai miei colleghi , sempre precisi ed umani; a tutti i frequentatori,simpatici alcuni,più irrequieto qualche altro, ma tutti sicuramente desiderosi di conoscere questo affascinante ed ancora tanto misterioso mondo del capello.
Sono assente da tempo, volutamente da postare sul forum, perchè ritengo di essere un pò irruento a volte nel rispondere agli innumerevoli attacchi che si operano contro il medico e l'uomo:
ma purtroppo ognuno ha il suo carattere ed io ora ho scelto il silenzio.
Comunque nessuna nota polemica contro nessuno perchè è bellissimo pensare di essere ancora vivi ed in buona salute, quando purtroppo tanti altri uomini oggi non lo sono più.
Vi voglio bene e felice anno nuovo.
Andrea
 
15 Ottobre 2003
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E' bello ricevere gli auguri , ma nel mio caso è più bello farli.
Ed io sono qui proprio questa sera ad augurarvi uno splendido 2005, ricordandomi di farlo ai responsabili di questo sito, sempre impeccabili e, devo dire, ottimi padroni di casa; ai moderatori, sempre obiettivi e tempestivi; ai miei colleghi , sempre precisi ed umani; a tutti i frequentatori,simpatici alcuni,più irrequieto qualche altro, ma tutti sicuramente desiderosi di conoscere questo affascinante ed ancora tanto misterioso mondo del capello.
Sono assente da tempo, volutamente da postare sul forum, perchè ritengo di essere un pò irruento a volte nel rispondere agli innumerevoli attacchi che si operano contro il medico e l'uomo:
ma purtroppo ognuno ha il suo carattere ed io ora ho scelto il silenzio.
Comunque nessuna nota polemica contro nessuno perchè è bellissimo pensare di essere ancora vivi ed in buona salute, quando purtroppo tanti altri uomini oggi non lo sono più.
Vi voglio bene e felice anno nuovo.
Andrea
 
15 Ottobre 2003
86
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E' bello ricevere gli auguri , ma nel mio caso è più bello farli.
Ed io sono qui proprio questa sera ad augurarvi uno splendido 2005, ricordandomi di farlo ai responsabili di questo sito, sempre impeccabili e, devo dire, ottimi padroni di casa; ai moderatori, sempre obiettivi e tempestivi; ai miei colleghi , sempre precisi ed umani; a tutti i frequentatori,simpatici alcuni,più irrequieto qualche altro, ma tutti sicuramente desiderosi di conoscere questo affascinante ed ancora tanto misterioso mondo del capello.
Sono assente da tempo, volutamente da postare sul forum, perchè ritengo di essere un pò irruento a volte nel rispondere agli innumerevoli attacchi che si operano contro il medico e l'uomo:
ma purtroppo ognuno ha il suo carattere ed io ora ho scelto il silenzio.
Comunque nessuna nota polemica contro nessuno perchè è bellissimo pensare di essere ancora vivi ed in buona salute, quando purtroppo tanti altri uomini oggi non lo sono più.
Vi voglio bene e felice anno nuovo.
Andrea
 

proxy

Amministratore
Staff
12 Febbraio 2003
53,519
8,140
2,015
Ricambo di cuore a nome di tutto lo staff !!!
Buon Anno a lei e ai medici che ci seguono quotidianamente portanto un grosso contributo a questa grande famiglia.


ciazz[cp]
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
2
2,015
Auguri, Dr. Pastore!!!
Dopo leggere il Suo post e quello che dicono i giornali sulla strage asiatica, mi è venuto in mente Platone, nella sua famosa Apologia di Socrate:È giunta l'ora di andare. Ciascuno di noi va per la propria strada: io a morire, voi a vivere. Che cosa sia meglio, Iddio solo lo sa.
 

cleopatra

Utente
10 Agosto 2004
7,304
8
1,415
Gentilissimo Dott. Pastore
devo ammettere che il suo post mi ha colto un pò di sorpresa...ma una sorpresa gradita e piacevole!
Non ho mai avuto occasione di scambiare pareri (medici e non) con Lei, ma ho sempre osservato con molto rammarico gli attacchi, spesso aggressivi ed ingiustificati, che Le sono stati rivolti da alcuni iscritti...tuttavia questi sono gli scotti che si pagano per esercitare una professione così affascinante ma complicata come quella del medico!
Inutile dirle quanto io apprezzi il lavoro che Lei, e gli altri splendidi specialisti presenti su questo forum, porta avanti con passione e dedizione, permettendo a profani come me di capirne qualcosa di più...

Il mio personale augurio per l'anno che tra poche ore farà il suo trionfale ingresso è che la vita riservi a Lei, al dott. Marliani, al Dott. Gigli, allo splendido dott. Giampaolo e a tutti coloro che sono ogni giorno presenti in questa community la serenità necessaria per affronatare le giornate con lo spirito giusto....
Un 2005 colmo di quella felicità interiore che ci fa sorridere anche davanti alle avversità!

AUGURI di cuore...
Cleopatra - Stefania
 

firefox

Utente
2 Agosto 2004
647
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265
Parafrasando il ns. padrone di casa, mi permetto anch'io di ricambiare di cuore a nome dei taluni più irrequieti. Non credo di usurpare il titolo, in questo caso.
E comunque sono personalmente molto felice di iniziare l'anno così !! [|)]

BUON 2[8D][8D]5 !!!

Valerio.
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
1,883
1
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La responsabilità civile professionale



LA RESPONSABILITÀ DEL MEDICO.

Il primo e fondamentale obbligo del medico nei confronti del proprio paziente è quello di informarlo in modo chiaro ed esauriente sulla natura e sui rischi delle attività sia terapeutiche, sia diagnostiche cui il paziente sta per essere sottoposto.
Due sono i fondamenti giuridici dell'obbligo, per il medico, di informare il paziente: gli artt.13 e 32 comma della Costituzione. Infatti , ove il paziente non fosse informato sull'attività cui sta per essere sottoposto, si violerebbe da un lato il suo diritto alla autodeterminazione, e dall'altro il suo diritto a non essere sottoposto a trattamenti sanitari contro la sua volontà.
L'obbligo di informare il paziente ha raggiunto un ambito di applicazione amplissimo.
Fino a qualche anno fa si riteneva che l'obbligo di informare il paziente sussistesse solo nei casi in cui venissero poste in serio pericolo la vita o l'incolumità fisica del paziente.(1)
Oggi, invece, la giurisprudenza afferma espressamente che l'obbligo in questione sussiste non solo in relazione alla necessità di intraprendere interventi devastanti o complessi, ma sussiste in relazione ad ogni attività medica che possa comportare un qualche rischio.
Il fine dell'obbligo di informazione è infatti quello di mettere il paziente in condizioni di valutare serenamente e consapevolmente se sottoporsi o meno al trattamento, e tale fine non potrebbe essere utilmente perseguito se al paziente fosse sottaciuta una qualsivoglia circostanza rilevante in merito all'intervento(terapeuticon.d.r.).(2) In altri termini il paziente deve essere messo concretamente in condizione di valutare ogni rischio ed ogni alternativa.(...)
Il consenso, infine, deve essere continuato. Esso non può essere prestato una tantum all'inizio della cura, ma va richiesto e riformulato per ogni singolo atto terapeutico o diagnostico, il quale sia suscettibile di cagionare autonomi rischi.
Per essere efficace il consenso all'attività medica deve essere prestato da soggetto capace di intendere e di volere. Per il soggetto incapace, ovviamente il consenso dovrà essere prestato da chi ne ha la rappresentanza legale (il genitore od il tutore).
Il consenso inoltre per essere efficace deve essere immune dai vizi della volontà tipici di qualsiasi negozio giuridico: errore, dolo e violenza.
La prestazione del consenso non è soggetta ad alcuna forma particolare. Nel nostro ordinamento vige infatti il principio della libertà delle forme del negozio giuridico, con la conseguenza che le parti possono scegliere quella ritenuta più opportuna (ivi compresa la forma orale e la forma tacita, cioè il comportamento concludente).(4)
Naturalmente la forma scritta resta quella preferibile, in quanto facilità enormemente il problema della prova del consenso.
Nel caso in cui il medico ometta di informare adeguatamente il paziente sui rischi e sulle possibilità di successo dell'intervento che si appresta a compiere egli è responsabile nei confronti del paziente per l'ipotesi in cui dall'intervento derivino lesioni personali.
La mancata richiesta del consenso costituisce infatti autonoma fonte di responsabilità per il medico: non per avere male operato , ma per avere impedito al paziente di effettuare le proprie scelte.

(...)
In passato si tendeva ad inquadrare la responsabilità del medico all'interno della normativa prevista dall'art. 2236 c.c. in base al quale se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di particolare difficoltà, il prestatore d'opera non risponde dei danni, se non in caso di dolo o colpa grave.
La portata mitigatrice dell'art. 2236 c.c. non si estende ad ogni ipotesi di colpa professionale, ma solo alle ipotesi di colpa consistita nell'imperizia. Quando invece la cattiva riuscita della prestazione sia dovuta a imprudenza o negligenza, la limitazione di cui all'art. 2236 c.c. non opera ed il medico risponderà anche solo per colpa lieve.
Non sempre è agevole comprendere quando il medico abbia arrecato un danno al paziente con colpa lieve.
La dottrina, da tempo, ha messo in evidenza il carattere relativistico della nozione di colpa: in essa è implicito un venir meno, una manchevolezza, un deviare rispetto ad una regola prestabilità.
Questa regola può essere una norma giuridica o anche una norma di condotta, variabile in funzione delle circostanze di tempo, di luogo e di persona.
Oggi invece la dottrina tende a far rientrare la responsabilità del medico all'interno della responsabilità contrattuale e quindi alla normativa prevista dall'art. 1176 c.c..
Il medico nell'adempimento delle obbligazioni contrattuali inerenti alla propria attività professionale, è tenuto ad una diligenza che non è solo quella del buon padre di famiglia, come richiesto dall'art. 1176, 1° comma codice civile, ma è quella specifica del debitore qualificato, come indicato dal 2° comma dell'art. 1176, la quale comporta il rispetto di tutte le regole e gli accorgimenti che nel loro insieme costituiscono la conoscenza della professione medica.
Quindi anche il medico, come qualsiasi altro professionista, si rende colposamente inadempiente all'obbligo assunto quando tiene una condotta imprudente, imperita, negligente, oppure non osserva leggi, regolamenti, ordini o discipline.
L'inclusione della responsabilità del medico nell' area della responsabilità contrattuale è particolarmente gravosa per il professionista.
Il medico sarà infatti ritenuto responsabile in tutti i casi in cui il paziente dimostri l'aggravamento delle proprie condizioni di salute; toccherà infatti allo stesso professionista dimostrare che il peggioramento delle condizioni del paziente non sia conseguenza del proprio operato.

Pertanto il medico autore di un danno è oggi chiamato a rispondere del proprio operato non soltanto dal paziente che si afferma danneggiato, ma anche da terzi che hanno risarcito il danno al paziente, ed agiscono in rivalsa nei confronti del medico.(...)

Per gli enti privati e le persone fisiche esercenti attività sanitaria, non esiste alcun obbligo di assicurare la responsabilità civile propria e dei propri dipendenti.
Il medico dipendente di una struttura privata, pertanto, non potrà mai essere certo dell'esistenza di una copertura assicurativa della propria responsabilità civile, in virtù di una polizza stipulata dal proprio datore di lavoro.
Per gli enti pubblici, invece, e segnatamente per le Aziende sanitarie e le aziende ospedaliere l'art. 28 del d.p.r. 761/79 stabilisce che la Pubblica Amministrazione ha la facoltà , e non l'obbligo, di garantire il personale dipendente, mediante adeguata polizza di assicurazione per la responsabilità civile, dalle eventuali azioni giudiziarie promosse da terzi, ivi comprese le spese di giudizio.
(...)
Su otto milioni di persone che ogni anno vengono 'ricoverate' in Italia, 320 mila ( il 4% circa ) subiscono danni o conseguenze più o meno gravi che potrebbero essere evitati.
Di queste, una cifra variabile tra le 14 mila (secondo le stime più ottimiste) e le 50 mila ( secondo quelle più pessimistiche) muoiono a causa di errori compiuti dai medici o causati da una non adeguata organizzazione delle strutture sanitarie.
Questi eventi avversi ( come asetticamente vengono definiti ) spingono gli utenti a intentare circa 12 mila cause ogni anno, per una richiesta di risarcimento danni pari a circa 2,5 miliardi di Euro.
Negli ultimi dieci anni, infatti, il numero delle controversie giudiziarie aventi ad oggetto casi di responsabilità del medico è più che triplicato.
E' certo comunque che l'aumento delle controversie non va letto come indice di un decremento della competenza o della professionalità dei medici rispetto al passato.
Il lievitare del contenzioso sembra invece ascrivibile a vari fattori:
ad una più consapevole presa di conoscenza dei propri diritti da parte degli utenti del servizio sanità;
all'attività di sensibilizzazione compiuta dalle assoc
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
1,883
1
615
Nessun 'tentativo' di polemica invece,mi spiace venga visto così.Ho semplicemente riportato,appunto per completezza di informazione,una serie di considerazioni mosse a partire da sentenze di cassazione,attraverso le quali e la comparazione delle stesse con le norme che le determinano,chiunque può nello specifico e senza toni da stadio farsi una idea inequivocabile dei propri diritti imprescindibili riguardo il diritto ad essere informati rispetto a qualunque terapia si stia pensando di iniziare.

Il Dott.Pastore parla di utenti 'irrequieti'e io ho inteso fornire una plausibile e diversa lettura dei fatti(almeno di alcuni..)occorsi e ai quali con tale definizione evidentemente il Dott. allude.

Dopodichè,massima libertà di opinione e di scelta per chiunque.

Buon Anno al Dott.Pastore anche da parte mia.
 

cleopatra

Utente
10 Agosto 2004
7,304
8
1,415
Citazione:Messaggio inserito da harlequin
secondo me è il caso di rimuoverlo quel messaggio , no?? [;)]


Caro harlequin
basta prenderne atto e non farci, ancora una volta, trascinare da inutili polemiche!

Un abbraccio
Cleopatra
 

demetrio

Utente
10 Dicembre 2004
276
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265
secondo me hai fatto bene ha scrivere quel post
scopo di questo forum è quello di discutere sul problema della calvizie?
e ancora, non è utile e giusto mettere al corrente dei propri diritti gli utenti del forum?
se poi c'è chi si sottrae alla legge è giusto denunciare il fatto e sollevare polemiche
bravo khil
 

maverik

Utente
26 Aprile 2004
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AUGURI ANCHE A LEI DOTT.PASTORE E SPERO CHE DAVVERO NON CI SARANNO PIU' POLEMICHE IN QS FORUM O ALMENO CI IMPEGNEREMO A FARLE DIMINUIRLE.....SALUTI