Bologna, 2 Agosto 1980

the cure

Utente
7 Ottobre 2005
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915
Il 2 agosto 1980, alle ore 10,25, una bomba esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.
Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina. L'esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario.
Il soffio arroventato prodotto da una miscela di tritolo e T4 tranciò i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere.

Il bilancio finale fu di 85 morti e 200 feriti. (testimonianze di Biacchesi e da Il giorno)
La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze.

Maria Fresu si trovava nella sala della bomba con la figlia Angela di tre anni. Stavano partendo con due amiche per una breve vacanza sul lago di Garda. Il corpicino della piccola, la più giovane delle vittime, venne ritrovato subito. Solo il 29 dicembre furono riconosciuti i resti della madre.

Marina Trolese, 16 anni, venne ricoverata all'ospedale Maggiore, il corpo devastato dalle ustioni. Con la sorella Chiara, 15 anni, era in partenza per l'Inghilterra. Le avevano accompagnate il fratello Andrea, e la madre Anna Maria Salvagnini. Il corpo di quest'ultima venne ritrovato dopo ore di scavo tra le macerie. Andrea e Chiara portano ancora sul corpo e nell'anima i segni dello scoppio. Marina morì dieci giorni dopo l'esplosione tra atroci sofferenze.

Torquato Secci, impiegato alla Snia di Terni, venne allertato dalla telefonata di un amico del figlio Sergio, Ferruccio, che si trovava a Verona. Sergio lo aveva informato che a causa del ritardo del treno sul quale viaggiava, proveniente dalla Toscana, aveva perso una coincidenza a Bologna e aveva dovuto aspettare il treno successivo.
Poi non ne aveva più saputo nulla.
Solo il giorno successivo, telefonando all'Ufficio assistenza del Comune di Bologna, Secci scoprì che suo figlio era ricoverato al reparto Rianimazione dell'ospedale Maggiore.
Mi venne incontro un giovane medico, che con molta calma cercò di prepararmi alla visione che da lì a poco mi avrebbe fatto inorridire, ha scritto Secci, la visione era talmente brutale e agghiacciante che mi lasciò senza fiato. Solo dopo un po' mi ripresi e riuscii a dire solo poche e incoraggianti parole accolte da Sergio con l'evidente, espressa consapevolezza di chi, purtroppo teme di non poter subire le conseguenze di tutte le menomazi
 

the cure

Utente
7 Ottobre 2005
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Il 2 agosto 1980, alle ore 10,25, una bomba esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.
Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina. L'esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario.
Il soffio arroventato prodotto da una miscela di tritolo e T4 tranciò i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere.

Il bilancio finale fu di 85 morti e 200 feriti. (testimonianze di Biacchesi e da Il giorno)
La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze.

Maria Fresu si trovava nella sala della bomba con la figlia Angela di tre anni. Stavano partendo con due amiche per una breve vacanza sul lago di Garda. Il corpicino della piccola, la più giovane delle vittime, venne ritrovato subito. Solo il 29 dicembre furono riconosciuti i resti della madre.

Marina Trolese, 16 anni, venne ricoverata all'ospedale Maggiore, il corpo devastato dalle ustioni. Con la sorella Chiara, 15 anni, era in partenza per l'Inghilterra. Le avevano accompagnate il fratello Andrea, e la madre Anna Maria Salvagnini. Il corpo di quest'ultima venne ritrovato dopo ore di scavo tra le macerie. Andrea e Chiara portano ancora sul corpo e nell'anima i segni dello scoppio. Marina morì dieci giorni dopo l'esplosione tra atroci sofferenze.

Torquato Secci, impiegato alla Snia di Terni, venne allertato dalla telefonata di un amico del figlio Sergio, Ferruccio, che si trovava a Verona. Sergio lo aveva informato che a causa del ritardo del treno sul quale viaggiava, proveniente dalla Toscana, aveva perso una coincidenza a Bologna e aveva dovuto aspettare il treno successivo.
Poi non ne aveva più saputo nulla.
Solo il giorno successivo, telefonando all'Ufficio assistenza del Comune di Bologna, Secci scoprì che suo figlio era ricoverato al reparto Rianimazione dell'ospedale Maggiore.
Mi venne incontro un giovane medico, che con molta calma cercò di prepararmi alla visione che da lì a poco mi avrebbe fatto inorridire, ha scritto Secci, la visione era talmente brutale e agghiacciante che mi lasciò senza fiato. Solo dopo un po' mi ripresi e riuscii a dire solo poche e incoraggianti parole accolte da Sergio con l'evidente, espressa consapevolezza di chi, purtroppo teme di non poter subire le conseguenze di tutte le menomazi
 

the cure

Utente
7 Ottobre 2005
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Il 2 agosto 1980, alle ore 10,25, una bomba esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.
Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina. L'esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario.
Il soffio arroventato prodotto da una miscela di tritolo e T4 tranciò i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere.

Il bilancio finale fu di 85 morti e 200 feriti. (testimonianze di Biacchesi e da Il giorno)
La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze.

Maria Fresu si trovava nella sala della bomba con la figlia Angela di tre anni. Stavano partendo con due amiche per una breve vacanza sul lago di Garda. Il corpicino della piccola, la più giovane delle vittime, venne ritrovato subito. Solo il 29 dicembre furono riconosciuti i resti della madre.

Marina Trolese, 16 anni, venne ricoverata all'ospedale Maggiore, il corpo devastato dalle ustioni. Con la sorella Chiara, 15 anni, era in partenza per l'Inghilterra. Le avevano accompagnate il fratello Andrea, e la madre Anna Maria Salvagnini. Il corpo di quest'ultima venne ritrovato dopo ore di scavo tra le macerie. Andrea e Chiara portano ancora sul corpo e nell'anima i segni dello scoppio. Marina morì dieci giorni dopo l'esplosione tra atroci sofferenze.

Torquato Secci, impiegato alla Snia di Terni, venne allertato dalla telefonata di un amico del figlio Sergio, Ferruccio, che si trovava a Verona. Sergio lo aveva informato che a causa del ritardo del treno sul quale viaggiava, proveniente dalla Toscana, aveva perso una coincidenza a Bologna e aveva dovuto aspettare il treno successivo.
Poi non ne aveva più saputo nulla.
Solo il giorno successivo, telefonando all'Ufficio assistenza del Comune di Bologna, Secci scoprì che suo figlio era ricoverato al reparto Rianimazione dell'ospedale Maggiore.
Mi venne incontro un giovane medico, che con molta calma cercò di prepararmi alla visione che da lì a poco mi avrebbe fatto inorridire, ha scritto Secci, la visione era talmente brutale e agghiacciante che mi lasciò senza fiato. Solo dopo un po' mi ripresi e riuscii a dire solo poche e incoraggianti parole accolte da Sergio con l'evidente, espressa consapevolezza di chi, purtroppo teme di non poter subire le conseguenze di tutte le menomazi
 

castanochiaro

Utente
25 Maggio 2006
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Citazione:the cure
Cominciò una delle indagini più difficili della storia giudiziaria italiana

E purtroppo non fu l'unica ne come strage ne come indagini difficoltose. ricordiamo anche la strage di piazza fontana e tutti gli altri attentati e avvenimenti con regie occulte accaduti nel nostro bel paese negli anni passati. c'è un sito www.misteriditalia.it mi sembra,davvero interessante che analizza tutti gli eventi piu' sconvolgenti della Repubblica.

adesso siamo finalmente usciti dalla 'strategia della tensione' anche se abbiamo rischiato di ricaderci nuovamente ma per fortuna per cosi' dire, questo è il vantaggio di quando non ci sono piu' gli ideali come una volta. se ad esempio la società araba fosse moderna e 'corrotta' come quella occidentale gli arabi col cazzò che si ammazzerebbero per allah!
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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sono d accordo cn castano...
strategia della tensione distogliere l attenzione della popolazione su altri fatti e far vivere nel terrore per anscondere qualcos altro...
ke skifo davvero uno skifo...sapere ke da un giorno all altro possiamo saltare in cielo per gioki di potere mi fa davvero ribrezzo e paura...
una cosa è certa ragazzi...noi poveri mortali la verita nn la sapremo mai...tantomeno quello ke c era sotto quella strage e molte altre stragi...
 

castanochiaro

Utente
25 Maggio 2006
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il problema piu' grande è quello delle lobby terroristiche che sfruttano l'ideologia della gente per far stragi perchè se quei ragazzi kamikaze non fossero stati plasmati all'odio contro l'occidente probabilmente bin laden e compagni non sarebbero nulla.

lo stesso vale per il terrorismo degli anni 70. chi crede che le br hanno fatto cio' che hanno fatto senza le spalle coperte? come mai i dossier nella valigia di moro ad esempio non furono mai ritrovati? possiamo continuare con i misteri delle altre numerose stragi.

 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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si..le brigate rosse erano solo dei burattini secondo me...vedi piazza delle 5 lune...se lo hai visto dimmi ke ne pensi...
sono troppe le cose nn spiegate ora nn ricordo bene perkè l ho visto un po d tempo fa...
e cmq anke sul fatto di bin laden e del terrorismo io ho grossi dubbi ke sia solo una guerra di religione all occidente e dubito ke gli usa nn sapevano niente riguardo all attentato dell 11 settembre,,...per carita sono supposizioni personali ma molte cose m fanno pensare...vedi un aereo di linea ke kade sul pentagono??? la prima forza militare del mondo fa viaggiare una aereo di linea nello spazio aereo del pentagono e nn lo butta giu prima??? ci credo poco...per il resto la cia aveva consegnato rapporti a bush ma era stato tutto preso sottogamba...bin laden era in affari con bush padre...i talebani eranos tati armati dagli usa per fare guerra ai russi...troppe cose strane...bah
 

castanochiaro

Utente
25 Maggio 2006
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no, non ho visto il film di cui parli, ma ne ho lette e viste abbastanza di pagine di cronaca in tv sugli anni di piombo.

sulle twin towers poi basta pensare alle posizioni 'short' (mercato ribassista) che furono aperte in borsa a wall street prima dell'attentato.....come mai? quali mani forti le hanno aperte? allora sapevano o sono delle strane coincidenze?