Intrappolate nelle stive dall'Australia
Sarebbero arrivate fino al Mediterraneo, nelle stive dei mercantili che caricano acqua di mare per bilanciarsi. Sono le meduse assassine, i cui liquidi urticanti velenosi sono letali per l'uomo. A lanciare l'allarme è un esperto dell'università di Haifa, Ehud Shefnir. Al momento non sono stati ancora segnalati casi di fatali incontri ravvicinati tra i bagnanti e le temute meduse.
Si prepara un'estate a rischio dunque. E stavolta non c'entrano gli attentati né il caldo record. Il mare di Haifa sembra infestato di piccole meduse.
Come dunque sarebbero giunte nel Mediterraneo? La spiegazione è semplice e scagiona il surriscaldamento delle acque. Le meduse avrebbero viaggiato da clandestine all'interno delle stive dei mercantili riempiti d'acqua per bilanciare il peso. Quella stessa acqua verrebbe poi evacuata una volta giunti a destinazione. Con l'acqua, però, vengono scaricati tutti gli ospiti pescati nella baia di Sydney.
Il veleno dell'Irukandji causa un improvviso innalzamento della pressione sanguigna e del ritmo cardiaco. Il prurito iniziale dovuto al contatto con i suoi tentacoli dopo mezz'ora si trasforma in crampi, dolori allo stomaco e alla schiena, fino alle complicazioni cardiache e polmonari che portano al decesso.
Fino ad oggi non sono stati segnalati bagnanti israeliani che si siano imbattuti nelle loro nuotate con questa pericolosa specie esotica. Ma l'allerta resta alta, pur se lontana dall'emergenza nazionale proclamata alcune estati fa dal governo australiano.
Sarebbero arrivate fino al Mediterraneo, nelle stive dei mercantili che caricano acqua di mare per bilanciarsi. Sono le meduse assassine, i cui liquidi urticanti velenosi sono letali per l'uomo. A lanciare l'allarme è un esperto dell'università di Haifa, Ehud Shefnir. Al momento non sono stati ancora segnalati casi di fatali incontri ravvicinati tra i bagnanti e le temute meduse.
Si prepara un'estate a rischio dunque. E stavolta non c'entrano gli attentati né il caldo record. Il mare di Haifa sembra infestato di piccole meduse.
Come dunque sarebbero giunte nel Mediterraneo? La spiegazione è semplice e scagiona il surriscaldamento delle acque. Le meduse avrebbero viaggiato da clandestine all'interno delle stive dei mercantili riempiti d'acqua per bilanciare il peso. Quella stessa acqua verrebbe poi evacuata una volta giunti a destinazione. Con l'acqua, però, vengono scaricati tutti gli ospiti pescati nella baia di Sydney.
Il veleno dell'Irukandji causa un improvviso innalzamento della pressione sanguigna e del ritmo cardiaco. Il prurito iniziale dovuto al contatto con i suoi tentacoli dopo mezz'ora si trasforma in crampi, dolori allo stomaco e alla schiena, fino alle complicazioni cardiache e polmonari che portano al decesso.
Fino ad oggi non sono stati segnalati bagnanti israeliani che si siano imbattuti nelle loro nuotate con questa pericolosa specie esotica. Ma l'allerta resta alta, pur se lontana dall'emergenza nazionale proclamata alcune estati fa dal governo australiano.