Ciao ragazzi. Ripensando al positivo effetto antiestrogenico sui capelli della melatonina di cui parla la prof. Tosti, ho fatto un po' di ricerche.
In quest'articolo:
http://www.jidsponline.org/article/S1087-0024(15)30284-7/pdf
c'e' scritto che il 17 beta estradiolo somministrato topicamente blocca la fase anagen e che invece il Fulvestrant o ICI 182780 (antagonista puro del recettore degli estrogeni) stimola la crescita dei capelli sempre somministrato topicamente.
In quest'articolo:
http://www.jidonline.org/article/S0022-202X(15)30040-3/pdf
c'e' scritto che il 17 beta estradiolo somministrato topicamente blocca la fase anagen agendo tramite il recettore alfa mentre lascia il capello in anagen quando e' stato somministrato ai topi in cui il recettore alfa è stato geneticamente rimosso. Quindi e' il recettore alfa il protagonista. Il recettore beta a livello del capello non interviene.
Da cio' , a mio avviso, si capirebbe come mai la melatonina riducendo l'espressione del recettore alfa faccia bene al capello.
Sempre nel primo articolo viene detto che il 17 beta estradiolo quando somministrato topicamente inibisce la fase anagen del capello sia nell'uomo che nella donna. Allora come mai nei transessuali che assumono estrogeni i capelli sono folti? sempre nello stesso studio e' spiegato che il 17 beta estradiolo quando assunto per via sistemica (li' fa riferimento alla via peritoneale), stimola la crescita. Non so come mai e non mi sembra che venga spiegato; suppongo che l'ormone a livello sistemico esplichi un effetto benefico agendo prima di arrivare nel cuoio capelluto (riducendo il testosterone).
Sempre in questo studio viene analizzato il 17 alfa estradiolo e viene detto che nella donna stimola l'anagen mentre nell'uomo la blocca, quindi impedisce la crescita dei capelli.
Allora mi sono domandato come mai allora tanti, tra cui anche me, hanno notato un miglioramento nella calvizie applicando topicamente l'isomero alfa.
Cosi' ho letto in questo studio:
http://europepmc.org/abstract/med/7398983
che il 17 alfa estradiolo NON stimola la crescita ma impedisce solo la caduta riducendo il numero di capelli in telogen.
Definirei quindi il 17aEstradiolo un piacevole inganno per noi maschietti: Non ci fa crescere i capelli ma almeno ne blocca la caduta.
Nel secondo articolo che ho citato si analizza l'effetto che hanno gli estrogeni in topi maschi castrati.
Nel topo maschio castrato (tramite asportazione dei testicoli) si attiva la fase anagen. Applicando il 17 beta estradiolo viene bloccata la fase anagen. Quindi siccome il topo castrato ha un deficit di androgeni e quindi di dht, suppongo che nelle terapia non sia necessario un estrogeno ma sia suffieciente un anti-androgeno come il ciproterone acetato o la finasteride.
L'utilizzo degli antiestrogeni puri esclusivamente in lozione (per via sistemica hanno effetti dannosi sui capelli) e' un argomento interessante e viene confermato anche da altri studi come questo:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17222244
Per quanto riguarda i SERM (farmaci che in alcuni tessuti si comportano da agonisti ed in altri da antagonisti degli estrogeni), il tamoxifene, come si legge in questo articolo:
http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.658.143&rep=rep1&type=pdf
preso per via sistemica provoca il blocco dell'anagen, aggiunto invece in una coltura cellulare insieme al 17beta estradiolo, comportandosi da antagonista, impedisce all'estrogeno di bloccare l'anagen.
Discorso diverso potrebbe essere per quegli estrogeni che agiscono solo sui recettori estrogenici di membrana, i cosiddetti activators of nongenotropic estrogen-like signaling (ANGELS)” e non anche su quelli classici citoplasmatici (ERalfa ed ERbeta).
Vorrei a questo punto sollevare dei dubbi anche sugli antiandrogeni dopo averlo fatto sugli estrogeni. Le mie sono considerazioni, pensieri; non dico assolutamente che siano verita' assolute.
Nonostante gli uomini non calvi abbiano i nostri stessi livelli ematici di testosterone, i capelli a loro non cadono a noi invece si. Quindi la colpa non e' degli androgeni ma di come i nostri capelli rispondono agli androgeni.
Lo stesso ragionamento lo si fa a livello della prostata: negli uomini con ipb vi sono livelli ematici di testosterone uguali agli uomini senza ipb. Quindi la colpa non e' degli androgeni ma di come la prostata ad un certo punto cambia il proprio comportamento e a partire dalla stessa quantita' di testosterone produce piu' dht.
Ritornando a parlare dei capelli, si e' detto che c'e' un differente recettore per gli androgeni a livello fronto-parietale che e' piu' sensibile rispetto a quello presente a livello temporo-occipitale ecco perche' nell'AGA i capelli della fonte cadono e quelli dell'occipite no.
Ma questo non spiega secondo me perche' i capelli cadono. Lo spiega invece l'evidenza che nella calvizie c'e' una maggiore produzione di dht a partire dalla stessa quantita' di testosterone.
Quindi come nella prostata ad un certo punto si ha una maggiore produzione di dht rispetto a prima.
Perche' avviene questo?
Se si capisse si potrebbe agire non sugli androgeni ma sulle vere cause.
Secondo un teoria a causa dell'infiammazione le cellule del connettivo smettono di produrre gli hair growt factors e incominciano a produrre sostanze paracrine che agendo sui follicoli inducono un' aumentata espressione della 5 alfa reduttasi ed un aumento dei radicali liberi. Probabilmente l'infiammazione cronica agisce anche sulle cellule immunitarie che a loro volta produrrebbero citochine dannose.
Da tale ragionamento si capirebbe come mai gli anti-infiammatori come il cortisone, i rame-peptidi, gli acidi grassi essenziali, determinate prostaglandine ecc, diano un beneficio nella calvizie.
Allora il ragionamento potrebbe essere che neanche gli antiandrogeni siano necessari e che siano sufficienti delle sostanze lenitive.
Come mai nei calvi c'e' questa infiammazione e nei non calvi invece no? predisposizione genetica? l'inquinamento? fattori dietetici? sarebbe interessante capirlo per poter andare ancora piu' a ritroso.
Comunque penso che nell'immediato siano necessarie le terapie a base di estrogeni/progesterone/antiandrogeni per bloccare la caduta e riavviare la crescita. Dopodiche' a caduta bloccata e crescita ripartita si possa passare soltanto ai lenitivi e agli hair growth factors (come quelli venduti dalla crescina) che con l'invecchiamento tendono fisiologicamente a ridursi (questi sono solo miei pensieri, non un evidenza scientificamente provata).
Voi che ne pensate? sarebbe bello approfondire questi argomenti.
In quest'articolo:
http://www.jidsponline.org/article/S1087-0024(15)30284-7/pdf
c'e' scritto che il 17 beta estradiolo somministrato topicamente blocca la fase anagen e che invece il Fulvestrant o ICI 182780 (antagonista puro del recettore degli estrogeni) stimola la crescita dei capelli sempre somministrato topicamente.
In quest'articolo:
http://www.jidonline.org/article/S0022-202X(15)30040-3/pdf
c'e' scritto che il 17 beta estradiolo somministrato topicamente blocca la fase anagen agendo tramite il recettore alfa mentre lascia il capello in anagen quando e' stato somministrato ai topi in cui il recettore alfa è stato geneticamente rimosso. Quindi e' il recettore alfa il protagonista. Il recettore beta a livello del capello non interviene.
Da cio' , a mio avviso, si capirebbe come mai la melatonina riducendo l'espressione del recettore alfa faccia bene al capello.
Sempre nel primo articolo viene detto che il 17 beta estradiolo quando somministrato topicamente inibisce la fase anagen del capello sia nell'uomo che nella donna. Allora come mai nei transessuali che assumono estrogeni i capelli sono folti? sempre nello stesso studio e' spiegato che il 17 beta estradiolo quando assunto per via sistemica (li' fa riferimento alla via peritoneale), stimola la crescita. Non so come mai e non mi sembra che venga spiegato; suppongo che l'ormone a livello sistemico esplichi un effetto benefico agendo prima di arrivare nel cuoio capelluto (riducendo il testosterone).
Sempre in questo studio viene analizzato il 17 alfa estradiolo e viene detto che nella donna stimola l'anagen mentre nell'uomo la blocca, quindi impedisce la crescita dei capelli.
Allora mi sono domandato come mai allora tanti, tra cui anche me, hanno notato un miglioramento nella calvizie applicando topicamente l'isomero alfa.
Cosi' ho letto in questo studio:
http://europepmc.org/abstract/med/7398983
che il 17 alfa estradiolo NON stimola la crescita ma impedisce solo la caduta riducendo il numero di capelli in telogen.
Definirei quindi il 17aEstradiolo un piacevole inganno per noi maschietti: Non ci fa crescere i capelli ma almeno ne blocca la caduta.
Nel secondo articolo che ho citato si analizza l'effetto che hanno gli estrogeni in topi maschi castrati.
Nel topo maschio castrato (tramite asportazione dei testicoli) si attiva la fase anagen. Applicando il 17 beta estradiolo viene bloccata la fase anagen. Quindi siccome il topo castrato ha un deficit di androgeni e quindi di dht, suppongo che nelle terapia non sia necessario un estrogeno ma sia suffieciente un anti-androgeno come il ciproterone acetato o la finasteride.
L'utilizzo degli antiestrogeni puri esclusivamente in lozione (per via sistemica hanno effetti dannosi sui capelli) e' un argomento interessante e viene confermato anche da altri studi come questo:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17222244
Per quanto riguarda i SERM (farmaci che in alcuni tessuti si comportano da agonisti ed in altri da antagonisti degli estrogeni), il tamoxifene, come si legge in questo articolo:
http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.658.143&rep=rep1&type=pdf
preso per via sistemica provoca il blocco dell'anagen, aggiunto invece in una coltura cellulare insieme al 17beta estradiolo, comportandosi da antagonista, impedisce all'estrogeno di bloccare l'anagen.
Discorso diverso potrebbe essere per quegli estrogeni che agiscono solo sui recettori estrogenici di membrana, i cosiddetti activators of nongenotropic estrogen-like signaling (ANGELS)” e non anche su quelli classici citoplasmatici (ERalfa ed ERbeta).
Vorrei a questo punto sollevare dei dubbi anche sugli antiandrogeni dopo averlo fatto sugli estrogeni. Le mie sono considerazioni, pensieri; non dico assolutamente che siano verita' assolute.
Nonostante gli uomini non calvi abbiano i nostri stessi livelli ematici di testosterone, i capelli a loro non cadono a noi invece si. Quindi la colpa non e' degli androgeni ma di come i nostri capelli rispondono agli androgeni.
Lo stesso ragionamento lo si fa a livello della prostata: negli uomini con ipb vi sono livelli ematici di testosterone uguali agli uomini senza ipb. Quindi la colpa non e' degli androgeni ma di come la prostata ad un certo punto cambia il proprio comportamento e a partire dalla stessa quantita' di testosterone produce piu' dht.
Ritornando a parlare dei capelli, si e' detto che c'e' un differente recettore per gli androgeni a livello fronto-parietale che e' piu' sensibile rispetto a quello presente a livello temporo-occipitale ecco perche' nell'AGA i capelli della fonte cadono e quelli dell'occipite no.
Ma questo non spiega secondo me perche' i capelli cadono. Lo spiega invece l'evidenza che nella calvizie c'e' una maggiore produzione di dht a partire dalla stessa quantita' di testosterone.
Quindi come nella prostata ad un certo punto si ha una maggiore produzione di dht rispetto a prima.
Perche' avviene questo?
Se si capisse si potrebbe agire non sugli androgeni ma sulle vere cause.
Secondo un teoria a causa dell'infiammazione le cellule del connettivo smettono di produrre gli hair growt factors e incominciano a produrre sostanze paracrine che agendo sui follicoli inducono un' aumentata espressione della 5 alfa reduttasi ed un aumento dei radicali liberi. Probabilmente l'infiammazione cronica agisce anche sulle cellule immunitarie che a loro volta produrrebbero citochine dannose.
Da tale ragionamento si capirebbe come mai gli anti-infiammatori come il cortisone, i rame-peptidi, gli acidi grassi essenziali, determinate prostaglandine ecc, diano un beneficio nella calvizie.
Allora il ragionamento potrebbe essere che neanche gli antiandrogeni siano necessari e che siano sufficienti delle sostanze lenitive.
Come mai nei calvi c'e' questa infiammazione e nei non calvi invece no? predisposizione genetica? l'inquinamento? fattori dietetici? sarebbe interessante capirlo per poter andare ancora piu' a ritroso.
Comunque penso che nell'immediato siano necessarie le terapie a base di estrogeni/progesterone/antiandrogeni per bloccare la caduta e riavviare la crescita. Dopodiche' a caduta bloccata e crescita ripartita si possa passare soltanto ai lenitivi e agli hair growth factors (come quelli venduti dalla crescina) che con l'invecchiamento tendono fisiologicamente a ridursi (questi sono solo miei pensieri, non un evidenza scientificamente provata).
Voi che ne pensate? sarebbe bello approfondire questi argomenti.