Amare ciò che si ha...

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
0
415
Ho passato anni a capire il perchè di tante cose, illudendomi che la vita di un bambino e di un adolescente poi, fosse cosi' sbagliata da privarsi dell'affetto dei genitori nei suoi confronti.
Ho passato ore di questi ultimi anni a scrivere, sotto un nome di fantasia (Tempions), quanto fosse dura vivere senza uno straccio di affetto da parte di mio padre.
Ho sofferto tanto e il ricordo di questa amarezza ancora mi è dentro.
Non ero mai riuscito a comprendere il perchè di tanto distacco, la motivazione di tanta assenza, dubitando di me stesso ma rimandendo sempre fiducioso e trovando dopo anni la risposta.
Non ho eccezionali ricordi di mio padre, non ho ben a mente immagini che abbia condiviso o cose che mi abbia insegnato.
Raccontare tutto oggi significherebbe giudicare il percorso a ritrovo e non darebbe mai la dimensione di tanta sofferenza e tanto disagio.
Crescere tra la stima dei genitori degli altri e non essendo mai profeti in patria. Assurdo. Assurdo come, motivare il perchè non mi sia mai venuto a prendere a scuola da bambino oppure il perchè da grandi non fosse troppo da bambini insegnarmi a guidare.
Incomprensioni che ho cercato di ridurre con gli anni, avvicinandomi e comprendendo un padre che non ho mai conosciuto, aspettative di riallacciare un rapporto padre&figlio a cui anni fà ho rinunciato.
Ero diventato a poco più di 18 anni più grande di mio padre, più maturo e più uomo di lui, stavolta ero io a potergli insegnare qualcosa della vita.
Da tempo ormai ha perso oltre me anche il resto della famiglia, probabilmente la sua vita non è questa perchè è fatta d'altro e di quest'altro io non voglio neanche saperlo. Non mi interessa.
In fondo se sono quello che sono è solo grazie a lui, lui mi ha dato la chance di capire come sbagliare nella vita come tradire i propri affetti.
Papà, mi ha insegnato la vita al contrario facendomi capire che tutto ciò che è stato per me io non debba esserlo per gli altri.
Questa storia mi ha reso forte, pronto per la vita, tonico e sufficientemente arrabbiato tanto da trovare in tutto delle motivazioni.
Sappi però papà che non è stato facile, sappi che ciò che sei stato non è giusto, non è bene, sappi che non tutti i ragazzi riescono a trovare la forza da sè stessi.
Provo una pena infinita per te, e non ti odio più, ti ho solo girato un pò le spalle e sò che cosi' è giusto.
La vita non la si insegna ma la si vive, ed è proprio questa la possibilità che tu mi hai dato. Provare per tentare, e co
 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
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Ho passato anni a capire il perchè di tante cose, illudendomi che la vita di un bambino e di un adolescente poi, fosse cosi' sbagliata da privarsi dell'affetto dei genitori nei suoi confronti.
Ho passato ore di questi ultimi anni a scrivere, sotto un nome di fantasia (Tempions), quanto fosse dura vivere senza uno straccio di affetto da parte di mio padre.
Ho sofferto tanto e il ricordo di questa amarezza ancora mi è dentro.
Non ero mai riuscito a comprendere il perchè di tanto distacco, la motivazione di tanta assenza, dubitando di me stesso ma rimandendo sempre fiducioso e trovando dopo anni la risposta.
Non ho eccezionali ricordi di mio padre, non ho ben a mente immagini che abbia condiviso o cose che mi abbia insegnato.
Raccontare tutto oggi significherebbe giudicare il percorso a ritrovo e non darebbe mai la dimensione di tanta sofferenza e tanto disagio.
Crescere tra la stima dei genitori degli altri e non essendo mai profeti in patria. Assurdo. Assurdo come, motivare il perchè non mi sia mai venuto a prendere a scuola da bambino oppure il perchè da grandi non fosse troppo da bambini insegnarmi a guidare.
Incomprensioni che ho cercato di ridurre con gli anni, avvicinandomi e comprendendo un padre che non ho mai conosciuto, aspettative di riallacciare un rapporto padre&figlio a cui anni fà ho rinunciato.
Ero diventato a poco più di 18 anni più grande di mio padre, più maturo e più uomo di lui, stavolta ero io a potergli insegnare qualcosa della vita.
Da tempo ormai ha perso oltre me anche il resto della famiglia, probabilmente la sua vita non è questa perchè è fatta d'altro e di quest'altro io non voglio neanche saperlo. Non mi interessa.
In fondo se sono quello che sono è solo grazie a lui, lui mi ha dato la chance di capire come sbagliare nella vita come tradire i propri affetti.
Papà, mi ha insegnato la vita al contrario facendomi capire che tutto ciò che è stato per me io non debba esserlo per gli altri.
Questa storia mi ha reso forte, pronto per la vita, tonico e sufficientemente arrabbiato tanto da trovare in tutto delle motivazioni.
Sappi però papà che non è stato facile, sappi che ciò che sei stato non è giusto, non è bene, sappi che non tutti i ragazzi riescono a trovare la forza da sè stessi.
Provo una pena infinita per te, e non ti odio più, ti ho solo girato un pò le spalle e sò che cosi' è giusto.
La vita non la si insegna ma la si vive, ed è proprio questa la possibilità che tu mi hai dato. Provare per tentare, e co
 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
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415
Ho passato anni a capire il perchè di tante cose, illudendomi che la vita di un bambino e di un adolescente poi, fosse cosi' sbagliata da privarsi dell'affetto dei genitori nei suoi confronti.
Ho passato ore di questi ultimi anni a scrivere, sotto un nome di fantasia (Tempions), quanto fosse dura vivere senza uno straccio di affetto da parte di mio padre.
Ho sofferto tanto e il ricordo di questa amarezza ancora mi è dentro.
Non ero mai riuscito a comprendere il perchè di tanto distacco, la motivazione di tanta assenza, dubitando di me stesso ma rimandendo sempre fiducioso e trovando dopo anni la risposta.
Non ho eccezionali ricordi di mio padre, non ho ben a mente immagini che abbia condiviso o cose che mi abbia insegnato.
Raccontare tutto oggi significherebbe giudicare il percorso a ritrovo e non darebbe mai la dimensione di tanta sofferenza e tanto disagio.
Crescere tra la stima dei genitori degli altri e non essendo mai profeti in patria. Assurdo. Assurdo come, motivare il perchè non mi sia mai venuto a prendere a scuola da bambino oppure il perchè da grandi non fosse troppo da bambini insegnarmi a guidare.
Incomprensioni che ho cercato di ridurre con gli anni, avvicinandomi e comprendendo un padre che non ho mai conosciuto, aspettative di riallacciare un rapporto padre&figlio a cui anni fà ho rinunciato.
Ero diventato a poco più di 18 anni più grande di mio padre, più maturo e più uomo di lui, stavolta ero io a potergli insegnare qualcosa della vita.
Da tempo ormai ha perso oltre me anche il resto della famiglia, probabilmente la sua vita non è questa perchè è fatta d'altro e di quest'altro io non voglio neanche saperlo. Non mi interessa.
In fondo se sono quello che sono è solo grazie a lui, lui mi ha dato la chance di capire come sbagliare nella vita come tradire i propri affetti.
Papà, mi ha insegnato la vita al contrario facendomi capire che tutto ciò che è stato per me io non debba esserlo per gli altri.
Questa storia mi ha reso forte, pronto per la vita, tonico e sufficientemente arrabbiato tanto da trovare in tutto delle motivazioni.
Sappi però papà che non è stato facile, sappi che ciò che sei stato non è giusto, non è bene, sappi che non tutti i ragazzi riescono a trovare la forza da sè stessi.
Provo una pena infinita per te, e non ti odio più, ti ho solo girato un pò le spalle e sò che cosi' è giusto.
La vita non la si insegna ma la si vive, ed è proprio questa la possibilità che tu mi hai dato. Provare per tentare, e co
 

boldi

Utente
18 Novembre 2006
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615
Bel post Tempions, è difficile parlare di argomenti cosi intimi e personali; per me e credo per tutte le persone ragionevoli di questo forum è un piacere poter leggere le tue parole...ti sono vicino anche per esperienza personale, tieni duro, sempre e comunque!
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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Nella vita molte volti si è molto bravi a giudicare,
allontanando l'autocritica.

Non entro in merito della tua situazione,
perchè di te non so niente e non posso sapere niente,
Invece di scrivere queste parole a noi, sputale in faccia a tuo padre,
prendilo per la camicia,
digli tutto quello che non gli hai mai detto,ed ascolta le sue ragioni.

Credo che una persona che non è fondamentalmente malvagia non agisce secondo il male.
Tuo padre è un essere malvagio?

Se escludi questa possibilità chiediti quali possono essere state le cause che hanno fatto si che lui abbia assunto questi comportamenti,
chiediti se c è un pizzico di colpa anche da parte tua.

Queste non sono critiche, ma è soltanto uno sprono,in ogni tuo post in cui a volte ho risposto anche a tono leggo sempre una sorta di vittimismo misto a presunzione.
Secondo me è tutto sotto questo aspetto da migliorare,
è soltanto il nostro Io interiore la migliore cura per i nostri mali,
chiediamoci prima di incolpare gli altri, se noi agiamo sempre nel giusto.