Inter, scudetto a rischio e grana Suazo
L’ufficio indagini della Figc apre un fascicolo sulla firma del bomber con i campioni d’Italia
Chiusa l’inchiesta sui falsi in bilancio: per il pm nerazzurri iscritti al campionato 2005-2006 grazie a plusvalenze fittizie
di PAOLO DANI MILANO — Una bufera tira l’altra e c’è sempre l’Inter di mezzo. L’ufficio indagini della Federcalcio ha aperto un’inchiesta sulla firma di Suazo con l’Inter prima dei tempi stabiliti almeno secondo le dichiarazioni pubbliche di Moratti. E poi si torna a discutere dello «scudetto degli onesti», quello tolto alla Juve e assegnato a tavolino ai nerazzurri. A riaprire la polemica una perentoria affermazione della Covisoc, nell'inchiesta penale sulle ipotesi di falso in bilancio di Inter e Milan: «Se il club di Moratti avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie, non avrebbe superato i parametri richiesti per l'iscrizione al campionato 2005-2006»: in pratica, niente iscrizione a quel campionato che poi la Juve di Capello vinse, ma la giustizia sportiva cancellò per i fatti di Calciopoli. «Falso in bilancio? Spendo miliardi ogni giorno, questo proprio no... - sbotta da Rebibbia Massimo Moratti - Lo scudetto non lo ridiamo, era giusto assegnarlo a noi». «Il tempo è galantuomo, prima o poi le cose vengono a galla», dice Luciano Moggi, mentre lo Juve club Montecitorio chiede la revoca dello scudetto. Ipotesi non così peregrina per l'ex numero 2 dell'ufficio indagini figc, Stagliano. E neanche per Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo e legale di Preziosi nell'unico processo sportivo per plusvalenze false (5 anni di squalifica e proposta di radiazione la sentenza). Per l'avvocato bolognese questo è un caso più grave di quello del Genoa: si rischia fino alla retrocessione e alla proposta di revoca dello scudetto che resterebbe vagante. Resta però da dimostrare che quelle plusvalenze fossero fittizie, e da chiarire se l'eventuale illecito amministrativo («solo comprare arbitri e truccare le partite è più grave») non è prescritto. «Non abbiamo mai appostato plusvalenze fittizie», precisa l'Inter. Ma ora si attende le decisioni di Stefano Palazzi, procuratore della Figc, che dall'8 giugno ha in mano il voluminoso dossier messo su dall'ufficio indagini, dal quale emergerebbero irregolarità di bilancio. Perchè l'attesa? Il dubbio potrebbe nascere dai termini di prescrizione per il club, che il codice sportivo indica in due anni più uno dal giorno dell'apertura inchiesta:
L’ufficio indagini della Figc apre un fascicolo sulla firma del bomber con i campioni d’Italia
Chiusa l’inchiesta sui falsi in bilancio: per il pm nerazzurri iscritti al campionato 2005-2006 grazie a plusvalenze fittizie
di PAOLO DANI MILANO — Una bufera tira l’altra e c’è sempre l’Inter di mezzo. L’ufficio indagini della Federcalcio ha aperto un’inchiesta sulla firma di Suazo con l’Inter prima dei tempi stabiliti almeno secondo le dichiarazioni pubbliche di Moratti. E poi si torna a discutere dello «scudetto degli onesti», quello tolto alla Juve e assegnato a tavolino ai nerazzurri. A riaprire la polemica una perentoria affermazione della Covisoc, nell'inchiesta penale sulle ipotesi di falso in bilancio di Inter e Milan: «Se il club di Moratti avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie, non avrebbe superato i parametri richiesti per l'iscrizione al campionato 2005-2006»: in pratica, niente iscrizione a quel campionato che poi la Juve di Capello vinse, ma la giustizia sportiva cancellò per i fatti di Calciopoli. «Falso in bilancio? Spendo miliardi ogni giorno, questo proprio no... - sbotta da Rebibbia Massimo Moratti - Lo scudetto non lo ridiamo, era giusto assegnarlo a noi». «Il tempo è galantuomo, prima o poi le cose vengono a galla», dice Luciano Moggi, mentre lo Juve club Montecitorio chiede la revoca dello scudetto. Ipotesi non così peregrina per l'ex numero 2 dell'ufficio indagini figc, Stagliano. E neanche per Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo e legale di Preziosi nell'unico processo sportivo per plusvalenze false (5 anni di squalifica e proposta di radiazione la sentenza). Per l'avvocato bolognese questo è un caso più grave di quello del Genoa: si rischia fino alla retrocessione e alla proposta di revoca dello scudetto che resterebbe vagante. Resta però da dimostrare che quelle plusvalenze fossero fittizie, e da chiarire se l'eventuale illecito amministrativo («solo comprare arbitri e truccare le partite è più grave») non è prescritto. «Non abbiamo mai appostato plusvalenze fittizie», precisa l'Inter. Ma ora si attende le decisioni di Stefano Palazzi, procuratore della Figc, che dall'8 giugno ha in mano il voluminoso dossier messo su dall'ufficio indagini, dal quale emergerebbero irregolarità di bilancio. Perchè l'attesa? Il dubbio potrebbe nascere dai termini di prescrizione per il club, che il codice sportivo indica in due anni più uno dal giorno dell'apertura inchiesta: