Veramente Marlin ti rispetto molto e ammiro la costanza e dedizione con cui porti avanti il primo forum italiano e ammetto anche che le mie conoscenze sono bel al di sottò delle tue in materia. Continua però a non convircermi l'impianto logico e generale del tuo ragionamento. Non è sufficiente sapere che le cause sono andro e genetiche, altrimenti la soluzione l'avrebbero, appunto come hai detto tu, già trovate al tempo di Aristotele: la castrazione, buona ieri, come oggi. Non è questa la conoscenza che ci interessa, cioè sapere dov'è la partenza e dov'è l'arrivo. Sarebbe invece utile la conoscenza del percorso intermedio, quello posto tra la partenza e l'arrivo. Sfido chiunque a dirmi la sequenza esatta che porta alla calvizie androgenetica, citando i vari passaggi collegati, andro e genetici, dall'inizio fino alla fine. Solo quando ci approprieremo di questa serie di sequenze e le sapremo quantificare, allora si potrà forse intervenire in maniera mirata in un punto del complesso percorso dell'aga e forse potremo ingannarla, anche con farmaci già esistenti e mai considerati. Ma questo non è possibile allo stato attuale, perchè la teoria non è sufficientemente completa. Ecco perchè si va a tentoni e spesso un farmaco nato per determinate finalità, finisce miracolosamente per funzionare sull' AGA. Il dott. Brotzu, nella sua improvvisazione tricologica, in fondo aveva ragionato in tal modo: non andare in fondo alle cause della calvizie, ma cercare di trovare un punto morto nel percorso della patologia. Forse non ha funzionato, ma ha ragionato in maniera mirata, un po'come accade per molte sostanze che ogni tanto vengono inserite nelle lozioni. Ma anche qui si andava tentoni, visto che si sperimentava qualcosa per la microcircolazione degli arti. Anche per l'equolo, di cui si discute in questi giorni, stesso discorso: la teoria non ci dice se funzionerà. E' la storia dei tentativi empirici più che teorici. 1980, il Minoxidil (vasodilatazione uso medico), credo Proscar 5mg all'inizio (ipertorfia prostatica), Procianidine, inibitori Jak (artride), ecc. Insomma nessuno che abbia detto: conosco la sequenza (teoria), provo a intervenire in quel punto (pratica). No, ci troviamo di fronte a ricorrenti happy accidents, da cui desumiamo, o cerchiamo di ricostruire, la teoria.