informazione

giuliaxyz

Utente
26 Agosto 2004
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Ciao a tutti. Sono una nuova iscritta e come tanti ho il problema dei capelli fortemente diradati. Dopo anni nei quali ho sperato che le cose si aggiustassero da sole ora vorrei fare qualcosa di serio. o letto che parlate spesso di questi viaggi in canada...ma il tutto quanto uscirebbe a livello economico rispetto a farlo qui in Italia? Grazie ragazzi...un forte abbraccio
 

oronzo

Utente
23 Dicembre 2003
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A livello economico uscirebbero molto alti, conto il biglietto andato e ritorno dell'aereo e conta che hasson & wong hanno alzato i prezzi, purtroppo si spende un abisso
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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Il trapianto nella donna è molto piu complesso che nell'uomo.
La zona donatrice ha potenzialita diverse (solitamente inferiori) e il travaglio post operatorio è molto piu marcato con notevole shock loss, che si recupera dopo diversi mesi.
Molte donne non accettano un peggioramente evidente della loro estetica per un tempo cosi lungo per benefici che non sono sempre facilmente stimabili.

Comunque Wong, che è il chirurgo che mi ha operato fa anche trapianti su donne, ma ti consiglio di scrivere e chiedere informazioni direttamente ad info@hassonadnwong.com
per capire bene tutti gli aspetti.

un carissimo in bocca al lupo

Brasileiro
 

rambo

Utente
8 Giugno 2003
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Mia zia (55 anni) è diradata e voleva trapiantarsi...io le ho detto che avrebbe dovuto pensare ad un viaggio in Canada, ma mi sa che le ho dato il consiglio sbagliato...forse per una donna è meglio non pensare al trapianto
Grazie Brasileiro
 
8 Maggio 2003
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giuliaxyz
Sono una nuova iscritta e come tanti ho il problema dei capelli fortemente diradati. Dopo anni nei quali ho sperato che le cose si aggiustassero da sole ora vorrei fare qualcosa di serio. o letto che parlate spesso di questi viaggi in canada...ma il tutto quanto uscirebbe a livello economico rispetto a farlo qui in Italia?

Se si tratta di alopecia androgenetica, che colpisce anche la donna, l'unico rimedio proponibile è l'autotrapianto, ma occorre verificare le condizioni dell'area donatrice che non sempre sono ottimali come nell'uomo.
L'autotrapianto nella donna comporta tempi più lunghi di ricrescita, ma il risultato è buono, grazie anche alla maggiore lunghezza dei capelli femminili.
In Italia opera da 14 anni il dott. Carlos Uebel, brasiliano, pioniere degli autotrapianti e che ha anche una notevole esperienza di chirurgia della calvizie femminile, e che a differenza di altri ha documentato scientificamente i propri risultati. Pertanto, prima di intraprendere costosi viaggi della speranza in qualsiasi parte del mondo, Le consiglio di sentire un parere qui da noi.
(Anche Berlusconi s'è fatto operare in Italia, a dispetto di chi ritiene che i bravi chirurghi siano tutti all'estero...).
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Personalmente sono davvero contraria all'autotrapianto femminile....
Prima di tutto perché credo che la vera androgenetica nella donna sia molto ma molto rara, e secondariamente perché credo che i risultati ottenuti con l'autotrapianto non siano affatto soddisfacenti in una donna (e quante uf ci vorrebbero per dare una capigliatura femminile?)
Comunque soprattutto secondo me ci sono acora troppi dubbi sulle calvizie femminili. Si confondono troppo spesso a.a. e t.e. cronico, e quest'ultimo è decisamente più spesso responsabile del diradamento femminile. Il t.e. colpisce tutta la testa, quindi anche la zona donatrice, chi assicura che i capelli trapiantati non cadranno poi per gli stessi motivi per cui erano caduti prima?
Infine, secondo me per la donna, anche se afflitta da a.a., ci sono molte più possibilità di cura (per esempio l'assunzione orale di estrogeni). Non dimenticate che l'autotrapianto è pur sempre un intervento chirurgico, con tanto di cicatrice...
E come mai in rete si parla pochissimo di autotrapianto femminile? Credo di non aver mai visto foto di autotrapianti femminili...
baci
Claudia
 

amantino

Utente
21 Gennaio 2004
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Non è sconsiderato secondo me pensare ad una trasferta in USA o Canada per un trapianto da parte di una donna, anzi lo ritengo l'unica possibile soluzione in quanto decidere di effettuare un trapianto in Italia da parte di una signora sarebbe a dir poco deleterio, considerate le densità che raggiungono e le uf che riescono a impiantare qui da noi, il risultato per una persona di sesso fermminile sarebbe ancor più scarso che in un uomo...
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Caro Amantino,
sarà, ma nel sito di Hasson & Wong c'è un solo autotrapianto femminile, e per una chiazza di alopecia areata....
baci
Claudia
 
8 Maggio 2003
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Claudia:
Il t.e. colpisce tutta la testa, quindi anche la zona donatrice, chi assicura che i capelli trapiantati non cadranno poi per gli stessi motivi per cui erano caduti prima?
Infine, secondo me per la donna, anche se afflitta da a.a., ci sono molte più Credo di non aver mai visto foto di autotrapianti femminili...
Credo di non aver mai visto foto di autotrapianti femminili...
red]

Che i capelli non cadranno dopo il trapianto lo garantisce una corretta diagnosi, bisogna appunto verificare lo stato dell'area donatrice, ove una buona densità e consistenza di capelli depongono, assieme ad altri parametri, per un'a.a.
L'assunzione orale di estrogeni non fa certo rigenerare i follicoli caduti in atrofia: l'autotrapianto è principalmente indicato nei casi irreversibili, che non risentono di terapia farmacologica.
Nel testo Hair Restoration del dott. Uebel pubblicato un paio di anni fa, all'alopecia femminile sono dedicate 22 pagine, e presentate 53 foto di 18 pazienti operate. Una di queste pazienti potete vederla sul sito www.piucapelli.it.

[red]Amantino:
decidere di effettuare un trapianto in Italia da parte di una signora sarebbe a dir poco deleterio, considerate le densità che raggiungono e le uf che riescono a impiantare qui da noi,

Mi spiace contraddirla, è ampiamente dimostrato che il limite massimo di densità di FU trapiantabili in una seduta è di 25-30/cmq, densità maggiori posssono provocare il sacrificio di parte di esse. In tutto il mondo, e non solo in Italia, i chirurghi della calvizie più esperti e coscienziosi rispettano questi parametri per non sprecare il già scarso patrimonio di FU trapiantabili dei loro clienti.



 

richie

Utente
22 Novembre 2003
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A me invece spiace contraddire lei, dottore, in quanto ognuno di noi affetti da questo problema credo che l'unica cosa a cui prestino attenzione non sono gli scritti o gli studi, ma quello che vedono con i propri occhi, e mi creda dei 4 ragazzi operati da Hasson e Wong che ho incontrato, nessuno è sceso al di sotto delle 45 uf per cmq, senza sprechi e con una percentuale di attecchimento vicina al 100%.
Sono rimasto letteralmente impressionato dalla naturalezza del risultato a soli 6 7 mesi dall'intervento... altro che trapianti in Italia, quei ragazzi (tutti tranne uno reduci da trapianti effettuati qua) hanno risolto definitivamente il loro problema ed hanno conservato più o meno il 50% del proprio patrimonio di uf nella donor.
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Caro Dr. Morselli,
grazie per la precisazione.
Ho visto le foto dei trapianti femminili, e almeno nei due casi presentati nel sito da Lei indicato, le donne sono di una certa età, il che fa presumere che si tratti di una alopecia carenziale cioé post menopausa.
Il mio allarme se così lo vogliamo chiamare, è soprattutto rivolto alle ragazze che ci seguono, che sono giovani, e che sicuramente hanno altre vie di cura, oltre al fatto che la maggior parte di loro non soffre di a.a. ma di t.e. cronico.
La mia maggiore preoccupazione è che loro credano di poter riavere una folta chioma semplicemente facendo un trapianto. Come mettere una protesi permanente. Non è sempre così, e i dermatologi che fanno le diagnosi di a.a. nella donna, secondo me troppo spesso sbagliano.
Ho sempre sentito dire che il trapianto va preso in esame una volta che la situazione della a.a. si è stabilizzata. Ma in una donna, quando si può parlare di situazione stabile? Forse perché se ne parla poco, mi piacerebbe saperne di più. Andrò a cercarmi il testo da Lei indicato.
baci
Claudia
 
8 Maggio 2003
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Claudia: sottoscrivo in pieno il senso generale del suo intervento, proporre un autotrapianto a persone molto giovani, di ambo i sessi, comporta di esporsi a problematiche di notevole entità.
Le nostre pazienti sono principalmente di mezz'età, le giovani sono assai rare.
Il testo, scritto in inglese e corredato di oltre 750 immagini, potrà richiederlo scontato direttamente al dott. Uebel (e-mail: carlos@uebel.com.br), se ci fossero difficoltà mi faccia sapere.
 

marina

Utente
27 Agosto 2004
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Citazione:Messaggio inserito da Claudia

Il mio allarme se così lo vogliamo chiamare, è soprattutto rivolto alle ragazze che ci seguono, che sono giovani, e che sicuramente hanno altre vie di cura, oltre al fatto che la maggior parte di loro non soffre di a.a. ma di t.e. cronico.

i dermatologi che fanno le diagnosi di a.a. nella donna, secondo me troppo spesso sbagliano.


Ciao Claudia e grazie per questa considerazione! non ho osato dirlo subito ma, dopo le raccomandazioni di Dep, sono andata a leggere un po' di materiale, soprattutto quello riguardante l'a.a., che mi è stata diagnosticata da un dermatologo della Asl. Sinceramente parlando, NON credo di avere l'a.a. ma un effluvium cronico, dovuto a situazioni di continuo stress emotivo, rafforzato dal mio problema alla tiroide. Mi sentivo in imbarazzo a sostenere che, secondo me, il dermatologo aveva preso una cantonata... ma dato che mi ero recata da questo specialista anche per far controllare una vistosa chiazza sul collo e il suo responso era stato che non aveva idea di che cosa fosse (credo in realtà che fosse dovuta all'assunzione di Diane...mistero!), adesso mi sento un po' presa in giro. Non si può liquidare un problema così delicato e complesso come quello dei capelli in 5 minuti, sostenendo che sia a.a., senza invitare il paziente a recarsi da uno specialista che possa effettuare analisi serie (l'a.a. mi era stata diagnostica senza neanche effettuare le analisi del sangue e l'analisi del capello)!
Ma alle fine dei conti, mi sento sollevata: il solo pensiero che forse non soffro di a.a. mi rallegra. Cmq. presto mi farò visitare da uno specialista, così mi toglierò ogni dubbio...[:264]
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Cara Marina,
è proprio per questo che qui cerchiamo davvero di dare informazione! Infatti è molto più facile diagnosticare una a.a. (quella più comune in generale, ma nel sesso maschile), piuttosto che andare a ricercare le cause dell'effluvio cronico (che nei casi peggiori può dare un diradamento molto vistoso, come nella a.a.). Peccato che le cure siano molto diverse per le due patologie... Nella sezione dedicata alla donna, e nella sezione dedicata alla ricerca (per esempio l'articolo sulla melatonina topica) nella homepage del forum, troverai molti articoli che spiegano piuttosto chiaramente perché nella donna è molto raro parlare di a.a. proprio per la quantità molto ridotta di androgeni rispetto all'uomo. L'alopecia femminile secondo me ha ancora molti lati oscuri, ma il sistema endocrino della donna è anche molto più complicato, oltre al fatto che anche in tema capelli ci sono ancora molte cose da scoprire.
Fatto sta che è anche molto difficile trovare un dermatologo che di capelli ne capisca davvero... Per questo secondo me è fondamentale rivolgersi ad uno specialista serio. Con la terapia giusta si possono raggiungere degli ottimi risultati, soprattutto nella donna. Oltretutto la tiroidite di cui tu soffri è responsabile del t.e. cronico e non dell'a.a. Secondo me oltre alla terapia per la tiroide, dovresti farti preparare una lozione ad hoc, ovviamente prescrittati da un dermatologo, e degli integratori, se si evidenzieranno carenze dagli esami del sangue. Purtroppo, per la donna il puzzle capelli ha molti più pezzi che per l'uomo... bisogna cercare di ricomporli tutti.
Ti abbraccio, tienici informate!
Claudia
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
941
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Citazione:
Mi spiace contraddirla, è ampiamente dimostrato che il limite massimo di densità di FU trapiantabili in una seduta è di 25-30/cmq, densità maggiori posssono provocare il sacrificio di parte di esse. In tutto il mondo, e non solo in Italia, i chirurghi della calvizie più esperti e coscienziosi rispettano questi parametri per non sprecare il già scarso patrimonio di FU trapiantabili dei loro clienti.


Dottor Morselli,
mi permetto di segnalare agli utenti il fatto che la sua affermazione non è condivisa da chirurghi di fama internazionale

In questa discussione sul forum di Hair Transplant Network il Dottor Feller in un post datato 27 Novembre 2002 dice:

There is no longer a question as to the survival rate of grafts packed at 45 grafts per CM2. They grow without a problem. I believe most of the doctors claiming it didn't work were those who simply could not do it because it IS much harder technically.


Traduzione
Non c'è più discussione sul tasso di sopravvivenza di un dense pack di 45 grafts per cm2. Le grafts ricrescono senza problema. Credo che la maggior parte dei Dottori che ritengono che non funziona lo affermano perchè semplicemente non ci riescono, dal momento che è molto piu' difficile dal punto di vista tecnico.

può trovare il link alla discussione qui
http://hair-restoration-info.com/eve/ubb.x?a=tpc&s=5696015661&f=5466060861&m=5206012171&r=1356049271#1356049271

Hasson, Wong e Shapiro affermano che fare dense pack a 60 uf per cm2, se c'è l'indicazione e il paziente adatto, è possibile senza alcun problema di perdita di uf.

saluti

Brasileiro
 
8 Maggio 2003
9
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Brasileiro:
Hasson, Wong e Shapiro affermano che fare dense pack a 60 uf per cm2, se c'è l'indicazione e il paziente adatto, è possibile senza alcun problema di perdita di uf.

D'accordo, ma io per fornire informazioni mi baso esclusivamente su dati scientifici pubblicati, chiunque può dire quello che vuole al di fuori del contesto ufficiale, ma dal punto di vista scientifico affermazioni simili semplicemente non esistono.
Riguardo la clinica Moser, le dò ragione, avrà visto come hanno cercato di appropriarsi anche dell'intervento su Berlusconi, anche se alla fin fine il manico è sempre quello, cioè Uebel che opera dai Moser e che è stato anche maestro di Piero Rosati in almeno 2 corsi di autotrapianto.